CRONACA
Il Fortore e la memoria del brigantaggio
Ascolta la lettura dell'articolo
La manifestazione che si è tenuta stamattina a San Bartolomeo in Galdo (Benevento), anche per la sua location, nei pressi del locale Monumento ai caduti, ha avuto un significato certamente simbolico, ma anche di rievocazione storica, di ritorno alle radici della terra del Fortore.
Tutto è nato da un progetto scolastico portato avanti con determinazione ed impegno dai professori e dagli alunni del Liceo Scientifico Statale “Enrico Medi”di San Bartolomeo in Galdo, che hanno ripercorso in una felice simbiosi, la storia del Risorgimento nazionale e della difficile unificazione, con quella del territorio di Benevento, la cui istituzione come Provincia si deve peraltro all’incisiva azione dei patrioti locali, fra cui Federico Torre, e soprattutto all’Eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi. Sta di fatto, come ha raccontato uno dei relatori presenti, che il brigantaggio, nato ancor prima dell’unificazione d’Italia, ha interessato, per tutto il quinquennio successivo soprattutto le terre dell’ex Regno delle Due Sicilie, con eccidi, anche efferati.
Nell’ambito della cosiddetta Guerra al brigantaggio, che vide impegnate, nel corso del tempo, oltre un terzo degli effettivi del neonato Esercito italiano, è stato ricordato il sacrificio del Brigadiere Alessandro Falini, di origini fiorentine, all’epoca Comandante della Stazione Carabinieri di San Bartolomeo in Galdo e di altri tre militari dell’Arma dei Carabinieri che, insieme ad altri nove militi dell’allora Guardia Nazionale, persero la vita durante uno scontro a fuoco nei pressi di Foiano di Valfortore, nel lontano giugno del 1862. I Carabinieri rientravano da un’operazione di servizio effettuata a San Marco dei Cavoti, quando, in località Acqua Partuta di Foiano, furono oggetto di un’imboscata, tesagli dalla famigerata banda del brigante Caruso, che operava nella zona, terrorizzando gli abitanti. I Carabinieri lottarono con i loro commilitoni fino all’estremo sacrificio, ma furono sopraffatti dal numero dei nemici, e furono tutti uccisi.
La storia si lega comunque al presente, in quanto l’odierna Caserma dei Carabinieri di San Bartolomeo in Galdo, che oggi ospita la Compagnia, è intitolata proprio al Brigadiere Falini, a cui fu peraltro concessa una medaglia d’argento alla memoria al valor militare. Nella mattinata odierna, quindi, prima dell’inizio della cerimonia ufficiale, un gruppo di alunni del Liceo Scientifico di San Bartolomeo in Galdo, gli stessi che hanno curato il progetto e che hanno materialmente svolto le ricerche storiche, recandosi anche in diversi archivi storici e di Stato, a Benevento come a Napoli, accompagnati dal loro Dirigente scolastico e dai professori che li hanno accompagnati e seguiti nello svolgimento del progetto, hanno reso un omaggio floreale alla memoria del Brigadiere Falini e dei suoi compagni, nell’atrio della Compagnia Carabinieri, dove è incassata la targa marmorea a suo ricordo.
La cerimonia si è svolta presso il Monumento ai caduti, dove lo speaker, la Professoressa Donatella Ferro, una delle curatrici del progetto, ha salutato le autorità provinciali e locali intervenute, fra cui diversi sindaci della valle del Fortore, ed è cominciata con gli onori alla Bandiera della Repubblica Italiana, che è stata scenicamente srotolata dal palazzo antistante il Monumento ai caduti, sulle note dell’Inno di Mameli, suonato dalla banda Iris di San Bartolomeo. Immediatamente dopo sono stati resi gli Onori ai caduti, con la deposizione di una corona di alloro presso il prefato Monumento, portata e posizionata da due Carabinieri in Grande Uniforme Storica. Gli onori sono stati resi dal Comandante Provinciale di Benevento, il Colonnello Antonio Carideo, la massima autorità militare presente, accompagnato dal Sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Ingegner Vincenzo Sangregorio, e dalla Dirigente scolastica, Professoressa Gloria Mercolella.
Hanno poi preso la parola lo stesso Sindaco, per i saluti augurali e di ringraziamento, e poi la Dirigente scolastica, per spiegare le finalità e gli scopi del progetto per la legalità, sottolineando l’importanza nella scuola per un’affermarsi della cultura della legalità. E’ poi stata la volta dell’Avvocato Castellucci, foianese di origini, il mentore storico della manifestazione, che ha magistralmente illustrato le diverse sfaccettature storiche del brigantaggio, e allo stesso tempo ha ricordato l’estremo sacrificio dei militari dell’Arma nella difesa della legalità. Ha chiuso la manifestazione il Colonnello Carideo, rivolgendo un sentito ringraziamento ai suoi collaboratori per l’opera che quotidianamente svolgono nel Fortore, per poi rivolgersi ai giovani studenti del Liceo fortorino, augurandogli un futuro di soddisfazioni personali e professionali, dedicandogli una poesia di Martin Luther King, da lui personalmente letta.