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Calcio

Responsabilità oggettiva, una ‘scure’ sui club

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Al deferimento nessuno potrà sfuggire, ma sulla sanzione, accertato l’illecito, si dovrà valutare perché stavolta i tesserati coinvolti ‘lavoravano’ per danneggiare e non favorire la loro squadra. Edoardo Chiacchio, avvocato del Foro di Napoli, esperto di diritto sportivo, uno scandalo delle scommesse lo ha già vissuto, quello del 2004: ma nella nuova bufera che sta facendo tremare il calcio professionistico evidenzia una fattispecie diversa rispetto ai casi del passato di ‘responsabilita’ oggettivà. "Fino ad oggi ci siamo trovati di fronte a soggetti che tendevano ad ottenere vantaggio per la loro società – spiega l’avvocato, che segue comunque in prima persona anche il nuovo scandalo avendo assunto la difesa del Benevento, la squadra che da gennaio aveva tra i pali l’accusato numero uno, Marco Paoloni – in questo caso il tesserato che svolge attività illecita non aveva come finalità far vincere la squadra, anzi spesso l’obiettivo era farla perdere per ottenere vantaggi personali di natura economica".
 

Sulla base di quanto emerso dall’inchiesta dei magistrati di Cremona, le società calcistiche si troverebbero a pagare il conto dello scandalo proprio per responsabilità oggettiva, che scatta quando gli illeciti sono commessi da tesserati che non hanno la rappresentanza legale del club, come calciatori, allenatori, direttori sportivi.
 

"Finora gli organi di giustizia sportiva in questi casi si sono espressi con penalizzazioni in classifica – spiega l’avvocato Chiacchio – certo se fossero coinvolti i presidenti ci sarebbe la retrocessione. Quando si sconta la sanzione? Qui c’é discrezionalità dei giudici: se vogliono far retrocedere possono anche condannare la società alla perdita del titolo acquisito sul campo".
 

In questo scandalo, ribadisce però l’esperto, i tesserati agivano in maniera molto diversa rispetto ai casi del passato. "La giustizia sportiva dovrà valutare su un campo abbastanza nuovo – sottolinea il legale – su cui i precedenti non abbondano. Mi chiedo: è ugualmente sanzionabile la responsabilità oggettiva in casi come questi o si possono trovare limiti che consentano di escludere le società dalle sanzioni? La risposta spetta agli organi giudicanti". E il processo sportivo – che prenderà il via quando arriveranno le carte da Cremona – potrebbe arricchirsi dei cosiddetti ‘terzi interessati’, tutti quei club tra serie B e Lega Pro che si sono gia messi in fila confidando nelle disgrazie altrui.

 

 

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