Calcio
‘Giustizia sportiva’, ultima tappa il Tnas: Benevento da -14 a -2, il grande caldo…
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La certezza, quella che ci si auspica dagli organi giudicanti.
14 i punti di penalizzazione chiesti dal procuratore federale Palazzi in avvio delle vicenda calcio-scommesse che ha coinvolto-travolto Marco Paoloni, all’epoca tesserato con il Benevento; 2 quelli alla fine rimasti sul fardello della società giallorossa dopo la decisione del Tnas. Ed una responsabilità oggettiva piccola piccola, in fondo.
La sproporzione fra ‘attacco’ e ‘difesa’ è evidente, fin troppo evidente, e non depone appunto per ciò che suole definirsi certezza.
Ci sono sicuramente – e sono stati confermati – elementi a chiaro sostegno della tesi condotta dal Benevento attraverso un legale esperto della materia sportiva come l’avvocato Chiacchio, e quindi è lecito domandarsi dove sia la sproporzione: se nella richiesta dell’accusa o nella morbidezza dell’ultimo grado di giudizio. Un dubbio non risolto, o meglio parzialmente sciolto nel senso di una colpevolezza minima (due punti in meno restano), che mette a dura prova però il concetto di responsabilità oggettiva i cui confini, alla luce di accadimenti del genere, forse andrebbero riscritti.
Ultimo aspetto, la politica tifosa. Con tempismo perfetto a sostegno di una decisione che interessa, nel suo campo d’azione (lo sport, il calcio), una società privata, è giunta attraverso un comunicato la soddisfazione istituzionale e quindi politica – ma che certo vellica anche le pance dei tifosi elettori – da parte del primo cittadino. Che potrebbe essere seguito da altri, in tal senso. In proposito, un gioco a confondere sempre più gli aspetti pubblico e privato: patrimonio di una comunità può essere un traguardo felicemente tagliato non certo un accidente di percorso che attiene, nel bene e nel male, ad un ambito circoscritto.