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Benevento all’insegna dell’ulteriore recessione
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"La Giornata dell’Economia è l’occasione in cui il sistema camerale ragiona sulla situazione economica e sulle prospettive di sviluppo delle imprese di tutti i settori, dimensioni e categorie. Come era lecito attendersi, i primi risultati dell’Osservatorio della Campania – afferma Tommaso de Simone, presidente di Unioncamere Campania – mostrano una situazione piuttosto complessa.
Su un sistema economico già caratterizzato da significativi squilibri economici, sociali, demografici, ambientali ed infrastrutturali, si è inserita una crisi creditizia, a cui ha fatto seguito una spirale recessiva alquanto marcata".
I risultati economici del 2010, afferma una nota di Unioncamere Campania, "sono all’insegna dell’ulteriore recessione". "Il pil a prezzi correnti mostra, nel 2010, un calo del -0,3% (Caserta +0,4%%, Benevento -1,1%, Napoli +0,1%, Avellino -1%%, Salerno -1,3%), a fronte di una media nazionale del +1,8%; ciò, dopo un anno, il 2009, in cui la flessione delle attività produttive è stata particolarmente marcata (Pil a prezzi correnti: Campania -3,1%; Italia -3%)".
Gli occupati diminuiscono del -1,7% (Italia -0,7%), attestandosi a 1.580 mila unità a fine 2010, con una crescita di coloro che ufficialmente sono in cerca di lavoro del +7,7%. In questo scenario, "il tasso di disoccupazione ufficiale, nel 2010, sale al 14% (Caserta 10,1%, Benevento 11,5%, Napoli 15,7%, Avellino 11,6%, Salerno -14,2%, Italia 8,4%) ed il monte ore di Cassa integrazione erogate cresce del +33% (Italia +31,7%)". Tutto ciò, "senza considerare gli irregolari che, nel 2008, si attestano al 13,8% del totale occupati".
Nel 2010, il pil pro capite della Campania, "resa 100 la media nazionale, si attesta al 63,5, in costante flessione a partire dal 2005". Tra le province, "i valori più contenuti si registrano a Caserta e Napoli (numero indice rispettivamente 59,3 e 61,9; complessivamente il 68,5% della popolazione regionale), mentre Salerno registra il dato più soddisfacente (Salerno n.i. 70,2, Avellino n.i. 66,6, Benevento n.i. 63,8).
Stante tale distribuzione della ricchezza, la soglia della povertà si dimostra piuttosto elevata (Campania 24,5% della popolazione; Italia 10,8%)".
I flussi turistici, evidenzia ancora Unioncamere, "sono in calo nel 2009; sia arrivi che presenze mostrano segnali di debolezza (rispettivamente -3,6%, -4,2%), probabilmente frutto dell’effetto combinato della riduzione dei consumi e del calo di immagine del territorio in relazione alla questione dei rifiuti".
Il commercio internazionale, invece, risulta in consistente crescita; l’export regionale cresce nel 2010 del +12,9% (Caserta +6,3%, Benevento +34,9%, Napoli +20,1%, Avellino +9,5%, Salerno +0,7%, Italia 16,7%).
Le imprese attive della regione (oltre 474 mila) calano (-0,4% nel 2010), per lo più a causa di riduzioni nella categoria delle società di persone (-1,2%) e delle ditte individuali (-0,6%). Al contrario, "cresce la numerosità e l’incidenza delle società di capitali (+2,8%), frutto di un processo evolutivo ancora in atto in Campania e teso a rispondere alle esigenze dettate dagli accordi di Basilea".