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POLITICA

Consiglio Provinciale e Comunale congiunto sulla questione ospedaliera

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I Consigli comunale e provinciale di Benevento, riuniti presso la Rocca dei Rettori, sede della Provincia, in seduta congiunta per discutere su “Emergenza Ospedale Rummo per la diminuzione dei livelli di assistenza medica a causa del mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato”, hanno approvato a voti unanimi un Ordine del giorno che recita:

“I Consigli comunale e provinciale di Benevento deliberano:

1) di rappresentare alla Regione che la provincia di Benevento ha già sofferto la chiusura della struttura  ospedaliera di Cerreto Sannita, nonché la soppressione di circa 50 posti letto presso l’Azienda Ospedaliera “Rummo” di Benevento, anche a causa di lavori di ristrutturazione degli immobili, e che, pertanto, si è determinata una considerevole riduzione dei livelli assistenziali;

2) di condividere  le scelte operate dalla A.O. “Rummo” di prorogare fino al 30 marzo 2011 i contratti atipici in essere per garantire i livelli essenziali di assistenza;

3) di consentire ad essa Azienda Ospedaliera, avendo raggiunto il pareggio di Bilancio, confermato da verifiche regionali, l’avvio delle procedure concorsuali per coprire i posti vacanti previsti dalla Pianta organica, permettendo ad essa Azienda, nelle more, il mantenimento in servizio dei professionisti interessati fino all’espletamento dei concorsi per soddisfare il bisogno di sanità e di assistenza della nostra provincia e anche dei termini contermini;

4) di chiedere, infine, alla Regione Campania, la immediata istituzione in materia sanitaria di un Tavolo permanente di confronto tra gli enti locali della Provincia e la Regione stessa per poter affrontare in maniera condivisa le esigenze e le aspettative del territorio sannita”.

La riunione si è svolta in una Sala Consiliare molto gremita a causa della presenza degli ausiliari del “Rummo” il cui rapporto di lavoro è stato troncato nei mesi scorsi e dei medici professionisti con “contratto atipico” che sono stati invece prorogati fino al prossimo 31 marzo.

Ai lavori hanno partecipato il senatore Cosimo Izzo e i deputati Costantino Boffa e Mario Pepe. Per l’Azienda ospedaliera era presente il direttore sanitario Michele Rossi.

Il dibattito è stato aperto dal Consigliere provinciale Francesco Cocca il quale ha illustrato le pesantissime conseguenze derivanti dal licenziamento del personale medico per le attività ospedaliere ed ha ricordato che il nosocomio costituisce una eccellenza del nostro territorio.

Michele Rossi per l’Azienda Ospedaliera, ha invece affermato che l’Azienda ha rispettato tutti i parametri di Bilancio e che nonostante questo si vede penalizzata nelle sue normali attività: egli ha annunciato che senza i 46 medici professionisti, 7 dei quali anestesisti; l’Ospedale sarà costretto a chiudere tutte le sale operatorie, anche quelle dell’emergenza.

Pasquale Zagarese – Osservatorio comunale sulla sanità, ha rilevato che l’Ospedale “Rummo” ha un l’indice di occupazione molto elevato e che non trova pertanto giustificazione la chiusura di interi reparti per il blocco di ben 5.800 ore lavorative da parte dei medici precari.

Giovanni Parente, sindacalista, ha affermato che il “Rummo” non possa vantarsi del fatto di avere personale precario perché proprio in base a tali notazioni altre strutture sono state in passato chiuse.

Il sindaco Mena Laudato di Arpaise ha chiesto che la politica si faccia carico del monitoraggio delle strutture sanitarie sul territorio.

Mario Pepe ha rivendicato le ragioni del nostro territorio nei confronti della Regione: il “Rummo” non è una Azienda parassitaria – ha detto, ma è un valore aggiunto di qualità. A giudizio di Pepe la sanità italiana ha penalizzato fortemente il Mezzogiorno e questo non può più essere consentito.

Secondo il consigliere provinciale Alfredo Cataudo è improprio parlare di azienda virtuosa, ma di azienda immobile: il “Rummo” infatti non ha effettuato il turn over per anni e si p accontentato di avere medici precari e sotto costo.

Luigi De Minico, consigliere comunale e medico, ha fatto invece riferimento ai problemi degli sprechi di risorse finanziarie sul territorio regionale che finiscono con il penalizzare anche la Provincia sannita.

Giovanni Zarro, consigliere comunale, ha detto che la politica ha sbagliato a Cerreto Sannita, a San Bartolomeo in Galdo e  Sant’Agata de’ Goti e che esiste un problema enorme di disavanzo pubblico al di fuori di ogni controllo.

Costantino Boffa, deputato,  ha lamentato il fatto che non sia stato fatto uno screening sulle strategie dei servizi della sanità pubblica sul territorio provinciale. Per Boffa occorre chiedere alla Regione di autorizzare i concorsi pubblici per le assunzioni visto che rispetta il Patto di Stabilità. Il deputato ha infine contestato il riparto del Fondo Sanitario Nazionale nei confronti delle Regioni meridionali.

E’ quindi intervenuto il consigliere Claudio Ricci per invitare ad un metodo di dialogo e di confronto all’interno dell’Assemblea al fine di far valere le ragioni del Sannio su una materia tanto delicata che non ammette divisioni.

Il consigliere provinciale e assessore comunale Pietro Iadanza ha invitato ad avere rispetto per la dignità dei medici in quanto svolgono delle funzioni molto delicate: ha chiesto un intervento politico forte nei confronti della Regione per far valere le peculiarità del Rummo e chiedere adeguati livelli di assistenza sanitaria sul territorio.

Luigi Bocchino, consigliere comunale, ha detto che è necessaria una posizione politica univoca: la legge ci dice che il ricorso a questi professionisti è legata alla eccezionalità e alla temporaneità. Roberto Capezzone, consigliere comunale, ha invocato che sia posto fine all’uso politico della gestione sanitaria che è stata caratterizzata da una grave mancanza di trasparenza.

Danilo De Luca, consigliere comunale, ha affermato che vengono premiate quelle Aziende che non hanno rispettato il Patto di Stabilità: esse hanno assunto i precari, mentre il Rummo non lo può fare perchè ha voluto rispettare la legge.

Il senatore e consigliere provinciale Cosimo Izzo ha detto che le strutture sanitarie sul territorio sono state già penalizzate fortemente e la proroga dei contratti atipici può essere chiesta visto il pareggio di Bilancio dell’Azienda “Rummo” e può chiedere il bando pubblico per coprire i posti vacanti. 

Lucio Rubano, consigliere provinciale,  ha rimarcato il fatto che è stato sottovalutato il tema della chiusura dell’Ospedale di Cerreto Sannita.

Vincenzo Martone, presidente del Comitato regionale “Spazio aperto”, ha parlato della necessità di riequilibrare il territorio e di salvaguardarlo.

Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha detto che la questione non ha mera natura sindacale, ma attiene la questione strategica della gestione dei servizi sul territorio ed ha rivendicato alla Regione una maggiore attenzione ed un maggiore rispetto per chi è stato in linea con il Patto di Stabilità. D’altra parte egli ha espresso delusione per le assenze nel corso della Assemblea dei sindaci. Dobbiamo pretendere, ha detto Pepe, i controlli sulla sanità da parte della Regione Campania. “Gli ospedali che hanno avuto un bilancio virtuoso, al di là dei colori politici, devono essere premiati se hanno ben operato. Dobbiamo chiedere che venga sottolineata e riconosciuta nei fatti la nostra specificità e la nostra pulizia ed il nostro rispetto delle regole”.

Il presidente della Provincia Aniello Cimitile, nel riassumere le conclusioni del dibattito, ha detto che occorre cambiare metodo rispetto al passato in materia di programmazione e gestione del territorio: a giudizio del presidente la Regione Campania deve confrontarsi maggiormente con le Istituzioni locali altrimenti si corre il rischio di partorire con continuità scelte sbagliate e di vertice. Secondo il presidente occorre rispettare la programmazione della Provincia e non metterla in un cassetto senza tenerne alcun conto: c’è una pressione neo-centralistica nazionale che mette in ginocchio le Regioni ma c’è anche un neo-centralismo regionale che continua come negli anni ’70 a fare di testa sua mortificando le potenzialità locali. “Noi siamo stanchi di modelli economicisti nella gestione del territorio – ha detto Cimitile: non possiamo accettare che si continui a pensare con criteri che sono basati sulle esigenze della sola fascia costiera senza tenere conto della fascia interna, che ha altri problemi e altre necessità. Occorre tenere conto delle diversità territoriali e delle diversità economiche e sociali. Vogliamo capire peraltro chi controlla l’efficienza e il merito: chi controlla il fabbisogno del nostro territorio?; chi controlla i servizi che debbono essere salvaguardati. La competenze professionali specie in materia sanitaria non possono essere volatili: le soluzioni debbono essere stabili e strutturali, altrimenti si perdono esperienze e capacità e si impoverisce il territorio. Occorre indire i concorsi; occorre assicurare i servizi; occorre chiedere alla Regione Campania; occorre convocare nuovamente l’Assemblea dei sindaci per discutere di sanità”.

Alla fine del confronto è stato approvato il documento unitario che è stato riportato più sopra.

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