Scuola
L’amarezza e la condanna dei docenti

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A parte si legge la lettera di uno studente del Liceo Scientifico Rummo, cioè di una delle componenti della vicenda ormai risaputa dell’occupazione e della conseguente opera di smantellamento “fisico” dell’istituto. Un’altra componente, quella docente, ha affidato ad una nota le risultanze di un’assemblea tenuta in via straordinaria, una nota che evidenza l’ovvia amarezza per l’accaduto e la ferma condanna, sintetizzate in una serie di riflessioni: “Dall’occupazione sono emersi comportamenti che nulla hanno a che vedere con l’obiettivo di una scuola democratica e partecipativa e pertanto è prioritario richiamare ciascuna componente dell’istituzione scolastica alle proprie responsabilità – in primis gli studenti che hanno tenacemente voluto continuare l’occupazione – per far in modo che ciò possa costituire il primo passo verso una reale crescita morale e civile degli studenti stessi e che da questa amara vicenda possa scaturire una più alta consapevolezza del proprio ruolo”.
Infine, ritengono sia “indispensabile intensificare, fin dalla ripresa dell’attività didattica, un dialogo educativo condiviso e consapevole ed una più intensa interazione scuola-famiglia, per concorrere al pieno raggiungimento degli obiettivi dell’istituzione scolastica tutta".