POLITICA
Ricostruzione scuola Torre, Corona avverte: ’16 milioni di euro e rischio di incompiuta’

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“Il sindaco Clemente Mastella – scrive in una nota Gabriele Corona di ‘Altra Benevento è possibile’ – ha comunicato che le lezioni delle scuole Nicola Sala e Federico Torre devono essere interrotte tra circa un mese per l’inizio dei lavori di abbattimento e ricostruzione degli edifici. Non spiega come mai questo termine così improvviso e definisce “un Masaniello” il Dirigente Scolastico che si è permesso di ricordare che l’anno scolastico in corso rischia di essere invalidato per la interruzione delle lezioni.
Ma il primo cittadino non vuole sentire ragioni: non si possono perdere i 15 milioni di euro (diventati 16 recentemente) per abbattere scuole che non sono sicure. Finora però, per oltre due anni, ha sempre sostenuto che i due edifici sono sicuri e quindi frequentati, ma vanno abbattuti per convenienza.
Il Dirigente Scolastico ha convocato per domani 31 gennaio un incontro con il suo staff di docenti e i genitori per decidere cosa fare a difesa del diritto allo studio, ma i professori e i familiari dei giovanissimi studenti non conoscono il progetto preciso, che peraltro non è stato pubblicato sul sito del Comune nonostante gli obblighi di legge, e quindi non sanno neppure qual è il cronoprogramma.
Perché il Comune ha perso sei mesi per la rimodulazione del progetto che ora costringe la ditta appaltatrice a correre per terminare entro la scadenza imposta dal PNRR ? Per quanto tempo i due edifici non saranno utilizzabili? Quanto dovrebbero durare i lavori? Con quali disagi per il trasferimento delle classi in altri locali provvisori e lontani tra loro? Con quali problemi per il quartiere, i suoi abitati e le attività commerciali?
Si consideri – prosegue Corona – che in questi giorni sono iniziati i lavori per abbattere e ricostruire una parte della scuola media Bosco Lucarelli al rione Libertà con il costo di circa 7 milioni di euro e 508 giorni di lavori. Per le scuole N. Sala e Bosco Lucarelli i lavori sono di gran lunga maggiori ed infatti costano più del doppio. Quindi dovrebbero durare più di 1.000 giorni, oltre tre anni, senza considerare i ritardi e le complicazioni che sono ormai diventati la regola per progetti così grossi. Basta ricordare, ad esempio, che nel 2020 i lavori per l’abbattimento dell’ex INPS furono interrotti varie volte per le giuste proteste dei residenti nei palazzi che non erano vicinissimi.
Invece, tra via Sala e via Marmorale le abitazioni sono praticamente attaccate all’edificio da abbattere e quindi è facile immaginare le proteste e i conseguenti blocchi dei lavori per le forti vibrazioni dalle fondazioni, le polveri, i rumori del cantiere. Insomma, i mille giorni potrebbero diventare quattro anni, superare il termine concesso dal Ministero per la fine dei lavori con il rischio di perdere parte dei finanziamenti e rimanere con le ennesime incompiute. Progettisti, direttori dei lavori, consulenti e ditte appaltatrici incasseranno molti soldi, come accade in questi casi, ma quel quartiere rischia di rimanere per anni senza scuole e con opere non terminate”, conclude Corona.