POLITICA
Mastella promuove la Meloni e anche Salvini: solo giudizi o sono segnali?

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La scorsa settimana la presa di distanze da De Luca -“è il presidente del Pd, non il mio. Io non sono neanche più in giunta” -, oggi gli elogi ai leader del centrodestra, Salvini compreso: viene quasi da pensare che, come Pollicino, Mastella stia seminando briciole sul suo percorso, segnando la strada per un riavvicinamento al centrodestra. Staremo a vedere. Intanto, però, dalle pagine de “La Verità”, il sindaco di Benevento dà le pagelle alla politica italiana e promuove solo i rappresentanti del governo. A partire proprio da Giorgia Meloni: “E’ promossa con qualche nota a margine. Le consiglio solo di non esasperare i toni con Bruxelles. Non è vantaggioso”. “Lei – aggiunge – era guardata in Europa come me, giovane politico sbarcato a Roma da Ceppaloni: mi trattavano un po’ da cafone. Oggi il talento della Meloni mi pare riconosciuto anche oltre-confine, anche se, quando fa una battuta fuori posto, agli altri la perdonano e a lei ancora no”.
Nessun dubbio, comunque, per l’inquilino di palazzo Mosti: l’attuale premier può raccogliere l’eredità di Silvio Berlusconi. Ma a una condizione: “Deve diventare leader di un’area moderata che possa avere peso in Europa. Deve salire sul predellino e farsi il suo Pdl, come Berlusconi”. “La formula è – chiosa Mastella: più Mes, meno Msi”.
Pollice in su, dicevamo, anche per Salvini: “Lo promuovo, anche se in passato non mi ha trattato benissimo: però devo dire che ultimamente sta facendo più il ministro che il capopartito. Lo apprezzo”. “Prima – prosegue l’ex Guardasigilli – lo vedevo più impulsivo, continuava a girare ovunque, mentre adesso mi sembra stia seguendo la lezione di De Mita: “Ogni tanto fermati e pensa”. Tra i bocciati, invece, la segretaria del Pd Elly Schlein: “Preferivo Bonaccini. D’altronde, se scivoli a sinistra e non bilanci al centro, non c’è niente da fare, continuerai a perdere”.