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Baselice, l’opposizione replica all’amministrazione sul Centro di Trasferenza

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“Siamo ricostretti a replicare alle continue illazioni ed alle reiterate dichiarazioni scollate dalla realtà rese dagli amministratori del Comune di Baselice in ordine al famigerato progetto del Centro di Trasferenza.

Se il desiderio degli amministratori è quello di ottenere la redenzione lasciando passare il messaggio della validità del progetto per essere riusciti a farsi accordare il finanziamento – scrivono i consiglieri di opposizione Andrea Cormano, Massimo Maddalena e Nicola Colucci – allora facciamo i complimenti al Sindaco ed ai colleghi consiglieri “ambientalisti”, assumendoci la responsabilità di non aver compreso l’utilità della lodevole iniziativa amministrativa. Il perdono non si nega a nessuno. 

Negli incontri pubblici promossi dall’Amministrazione Comunale erano proprio loro a dire che per gli evidenti errori di numeri, il progetto non veniva finanziato, per cui la gente poteva stare tranquilla e non raccogliere le firme contro il sito di trasferenza. Invece ora parlano di proposta meritevole.

Laddove, invece, l’intento dell’amministrazione fosse quello di convincerci che riempire il paese di “monnezza” sarebbe stata “cosa buona e giusta”, lasciando passare il messaggio che l’opposizione e la maggioranza dei cittadini siano i responsabili della loro politica fallimentare, questo no, non glielo possiamo concedere. 

Purtroppo la volontà popolare sembra non voler essere recepita dal Sindaco Ferella e da alcuni consiglieri di maggioranza. Infastidisce il fatto che oltre 1100 cittadini non la pensino come loro. La cittadinanza democraticamente e liberamente – prosegue la minoranza al Comune – ha deciso di non optar per l’apertura del Centro di Trasferenza, di conseguenza il progetto, giusto o sbagliato che sia, non è stato digerito dalla popolazione che si è mostrata sin da subito contraria all’iniziativa. Sarebbe il caso che l’Amministrazione Ferella se ne facesse una ragione.

Non è stata l’opposizione a non volere il centro di trasferenza, né tantomeno gli scriventi hanno mai inteso condurre una battaglia politica come vorrebbe lasciar intendere il dott.Ferella; l’avversione a questo progetto è partita dal basso, si è radicata nel popolo che sin dall’inizio ha fatto sentire la propria voce ed il rifiuto all’attuazione di un progetto simile. L’opposizione, per una questione sociale, ha aiutato solo i cittadini, i quali hanno fatto prevalere il rispetto del territorio ed alla qualità della vita, non le logiche politiche e/o economiche.

L’unico chiodo fisso del Sindaco sembra rimarcare che “Baselice ha perso una grande occasione, ha perso fondi… ecc”, tant’è che il primo cittadino, in uno al consigliere Fusco (tra le più convinte fautrici del Centro), hanno tenuto a precisare che se il progetto non fosse stato valido ed in linea con la normativa vigente, il Ministero non lo avrebbe finanziato, a differenza di quanto dicono i tuttologi dell’opposizione (riferendosi agli scriventi con un sarcasmo inappropriato – data la delicatezza della questione). Ci dispiace che alcuni consigliere di maggioranza la prendano così tanto sul personale, ma non è dato comprendere cosa li spingesse con cotanta grinta ed ostinazione a difendere contro chiunque e ad ogni costo tale scelta sprovveduta ed inopportuna. 

Se davvero gli attuali amministratori sono così convinti della validità del progetto, non gli resta che presentarsi alle prossime elezioni inserendo nel proprio programma la volontà di realizzare un centro di trasferenza. Fondi per tali finanziamenti ce ne saranno a volontà, sempre, soprattutto in Campania; solo in quel modo potranno capire davvero chi è a favore e chi è contro ad un progetto simile, solo così potranno capire se sia stata la minoranza a convincere i cittadini, o siano stati i baselicesi  ad alzare la testa ed a  convincere la politica tutta che si stava andando nella direzione sbagliata. 

Peraltro, entrando nel merito della questione, il fatto che sia stato finanziato il progetto, come detto poc’anzi, non vuol dire che esso sia valido e rispettoso del territorio (perché la regolarità del progetto viene vagliata, al più, in una seconda fase di merito, non in sede di approvazione di finanziamento); la verità è tutt’altra, il progetto è stato finanziato solo ed esclusivamente perché il Comune di Baselice è stato l’unico (o quasi) della provincia di Benevento ad autocandidarsi per l’apertura di un Centro di trasferenza capace di raccogliere l’immondizia di circa 22.500 persone (se non di più). E’ chiaro che il finanziamento sarebbe arrivato per un progetto del genere, perché è altrettanto chiaro che il ministero difficilmente avrebbe trovato altre amministrazioni che sembrano palesarsi così poco attente alla tutela del territorio e dei cittadini da acconsentire la realizzazione di qualsivoglia intervento con qualsiasi modalità, purché vengano erogati i fondi. 

Quest’opposizione, quindi, lungi dallo strumentalizzare la questione dei rifiuti per fini politici, ha sempre e solo tentato di raccogliere quella che era la volontà popolare, ha sempre cercato di dare una voce ai cittadini che si sono sentiti sempre più abbandonati e traditi dalle incaute e sprovvedute scelte amministrative di chi sembrerebbe aver tentato di svendere il proprio territorio. Da ultimo, ricordiamo all’ amministrazione Ferella tutta, che questi consiglieri non hanno bisogno di fare politica facendo leva su questioni sociali delicate, come probabilmente fanno altri incutendo timore in chi non ha mai digerito il centro di trasferenza; questi consiglieri fanno politica stando in mezzo alla gente, cercando di capire e toccare con mano quotidianamente i sentimenti dei cittadini, percependo le reali esigenze e le  problematiche delle famiglie baselicesi, tentando, nel limite delle proprie capacità e competenze, di essere sempre vicini e dalla parte  della gente. 

Ma tanto sembra sfuggire all’occhio dei nostri amministratori, i quali sembrerebbero preferire rinchiudersi nelle quattro mura del Comune – non è dato comprendere a far cosa – e girare la testa dall’altra parte, per poi attribuire all’uno o all’altro quelle che sono le proprie responsabilità”, concludono nella nota. 

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