CULTURA
L’umorismo geniale di un Woody Allen d’annata

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Quando esce nelle sale americane A Midsummer Night’s Sex Comedy (Una commedia sexy in una notte di mezza estate, 1982), Woody Allen si è già conquistato applausi e consensi di un pubblico affezionato e di una critica entusiasta con pellicole come Annie Hall (Io & Annie, 1977) e soprattutto Manhattan (1979).
Una commedia sexy… è il quinto appuntamento della rassegna Una lunga estate calda, curata dal giornalista e critico cinematografico Mario Tirino, in programma presso il Bistrot Caffè Letterario di Arienzo lunedì 18 con inizio alle 22.
Ambientata negli anni ’20, la pellicola narra di tre coppie molto diverse tra loro (un anziano docente universitario e la sua affascinante e giovane promessa sposa, un libertino e la sua occasionale compagna e i padroni di casa, un inventore stravagante e la noiosa moglie) che si incontrano in un weekend in una casa di campagna. E’ il pretesto per mettere in scena un balletto di desideri, approcci, corteggiamenti, ricordi, rimpianti e rimorsi, in una rappresentazione irresistibile degli umani vizi, che Allen disegna con impareggiabile maestria.
Svettano in questa commedia i caratteri forti di personaggi come Ariel, Leopold, Dulcy, Maxwell, Adrian, rispettivamente interpretati da Mia Farrow, José Ferrer, Julie Hagerty, Tony Roberts e Mary Steenburgen. Un nugolo di interpreti, al massimo della forma, sapientemente diretti da un Woody Allen in stato di grazia (pure da attore nel ruolo di Andrew), anche nella scelta di collaboratori come Gordon Willis (fotografo celebrato della trilogia del Padrino), Susan E. Morse (montaggio) e soprattutto Santo Loquasto, fidato scenografo del regista newyorkese, le cui deliziose scenografie rappresentano il clima estivo che, con i suoi molli piaceri, annienta le difese e favorisce gli azzardi d’amore.