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Aree interne e sviluppo, il Comune di Casalduni aderisce alla “Rete dei Sindaci – Recovery Sud”

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Il Comune di Casalduni aderisce alla “Rete dei Sindaci – Recovery Sud”. La giunta guidata dal primo cittadino Pasquale Iacovella ha approvato il protocollo d’intesa aggiungendosi ai 300 amministratori del Mezzogiorno che hanno già preso parte all’iniziativa proposta del sindaco pugliese di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci.

Il progetto nasce per organizzare una risposta istituzionale alla grave crisi di rappresentanza del Sud, che a giudizio degli amministratori, ha portato a una serie di risultati molto negativi per i territori. Una criticità che ha portato negli anni ad una disparità di trattamento fra i comuni del Nord e quelli del Sud d’Italia dove continua ad aggravarsi il divario economico.

Da questa analisi arrivano anche delle proposte concrete per utilizzare i fondi che giungeranno dall’Europa per rilanciare l’economia. I primi cittadini chiedono un piano straordinario di assunzioni di progettisti specializzati nei programmi comunitari in tutto il Mezzogiorno, ma anche garantire livelli essenziali delle prestazioni sanitaria, scolastica, assistenziale e di trasporto. Le richieste riguardano anche efficientamento energetico del patrimonio immobiliare con piani di recupero dei centri storici frutto di interazione misto pubblico-privato.

Al centro dell’iniziativa anche i temi ambientali con agricoltura, rifiuti e azioni per contrastare il dissesto idrologico. Ancora, superare le carenze infrastrutturali attraverso l’alta velocità ferroviaria, come evidenziato dai promotori di “Vogliamo anche al Sud treni più veloci”. Un passaggio fondamentale anche per promuovere politiche di turismo accessibile e salutistico e definire un modello specifico di sviluppo per i borghi dove è forte il divario rispetto alle città in termini di servizi e diritti.

“Le sfide contemporanee – scrivono i primi cittadini nel documento – non potranno essere affrontate senza la partecipazione, il protagonismo e la responsabilità delle popolazioni locali ed è per tali ragioni che vanno estese le aree interne del Sud d’Italia, favorendo la propensione alla cooperazione su scala locale e la sperimentazione di “reti di vicinato” capaci di organizzare servizi e trovare soluzioni organizzative su problematiche quotidiane e comuni. Il Decisore nazionale dovrà guardare alle esperienze positive di resilienza dei borghi del sud e sostenerli e accompagnarli verso un ulteriore sviluppo attraverso: la riconnessione dei borghi del sud al Paese, riportandoli al centro di una attenzione e programmazione costante per il loro sviluppo e la loro crescita; la valorizzazione delle soluzioni che a livello locale sono emerse e creando condizioni sempre più favorevoli ad una “connessione sostenibile” tra territorio e comunità; la realizzazione di un vero investimento nazionale per sostenere buone pratiche di comunità resilienti, in grado di creare dinamismo sociale ed economico”.

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