POLITICA
Cultura, bilanci e interrogazioni del consigliere Orlando

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“Mese di dicembre. Tempo di bilanci consuntivi e di previsione a tutti i livelli. Sicuramente anche per il settore culturale, trainante per la nostra città, è utile fare delle valutazioni e riflessioni soprattutto se si considera che questo, appena trascorso, è stato l´anno del trentennale di Città Spettacolo. Tali considerazioni non possono che partire dalla neo ri-costituita Fondazione Città Spettacolo, che sicuramente merita e dovrà avere un ruolo di grande richiamo per il futuro della rassegna settembrina. In quest´ottica il capogruppo Pdl a Palazzo Mosti, Nazzareno Orlando, ha rivolto due interrogazioni all´Amministrazione Comunale nelle persone dell´Assessore al Lavori Pubblici Damiano e alla Cultura Del Vecchio. La prima è relativa allo stato dei teatri, patrimonio importante della nostra città (Auditorium S. Nicola, Teatro De Simone, Teatro Comunale, Mulino Pacifico). Di alcuni di essi non se ne sa più nulla,altri pare versino in condizioni preoccupanti anche a causa di recenti eventi atmosferici che sembra abbiano prodotto danni notevoli.
Benevento è conosciuta anche come “città dei teatri”… è dunque necessario conoscerne lo stato dell´arte e sapere se è intenzione dell´Amministrazione procedere ad affidamenti degli stessi a privati. Se così fosse diviene importante comprendere anche l´iter che sarà seguito e i tempi di attuazione.
La seconda è una interrogazione/riflessione scaturita dalle recenti dichiarazioni effettuate in una recente conferenza stampa dal “patron” del Bengio Festival, avv. Luigi Giuliano. Infatti, al di là delle valutazioni soggettive sulla rassegna, essa era diventata un appuntamento prenatalizio inserito da anni nella programmazione comunale. Per questo Orlando chiede di sapere le reali motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione alla soppressione dell´evento (già lo scorso anno,infatti, ci furono polemiche) e soprattutto a cosa si riferiva il responsabile della manifestazione quando parlava di scelte relative alle ditte o gestione personalistica della cultura.
Insomma, secondo il capogruppo PdL, ci si ritrova a dover constatare una metodologia ormai ricorrente che non aiuta il dialogo e che non fa crescere il dibattito culturale interno alla città che,invece, meriterebbe scelte più qualificate e una più seria capacità progettuale”.