POLITICA
In difesa dei soggetti deboli; proposta di legge per ciechi ed ipovedenti

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Nella giornata di ieri è cominciato il dibattito nella VI Commissione permanente del Consiglio regionale sula proposta di legge di Umberto Del Basso De Caro (vicecapogruppo) e Donato Pica, consigliere regionale del Pd, in favore dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti si avvia ad essere discussa e, quindi approvata. Si tratta di un testo "di soli 4 articoli che, nel riconoscere all’Unione lo status di persona giuridica di diritto privato come Organizzazione Onlus, intende valorizzare il suo ruolo presso tutte le istituzioni (Regione, Enti Locali, strutture sanitarie) che si occupano di integrazione ed elevazione morale di soggetti soggetti disabili alla vista.
In Campania tali soggetti sono oltre 10.000 e la legge si propone di approntare e attuare un piano di interventi mirato alla particolarità di esigenze in relazione alla cecità che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la minorazione più gravemente limitativa di una autonoma esistenza.
In particolare, la proposta presentata si propone di attuare interventi per l’integrazione nell’ambito della vita civile, l’istruzione e la formazione professionale, il fondamentale diritto al lavoro.
Ma, soprattutto, di intervenire per la prevenzione della cecità, il recupero visivo e la riabilitazione funzionale, e per garantire la disponibilità, ai singoli, di usufruire di avanzati strumenti tiflologici e tiflotecnici, il cui costo non sempre è sostenibile", si legge nella nota difusa alla stamp.
"Spiccano, i contributi per la trascrizione di testi scolastici per gli alunni non vedenti o ipovedenti che frequentano le scuole, per la registrazione e la distribuzione di audiolibri, per la ricerca e la produzione di ausili tecnici e informatici di ausilio ai minorati della vista. Il fatto importante è che essa va in direzione della difesa di una parte dei soggetti più deboli della Regione è significativa dell’impegno che, personalmente e come gruppo consiliare, stiamo mettendo nello sviluppare politiche non meramente assistenziali ma che, concretamente, attuino i concetti di sussidiarietà e di solidarietà sociale".