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Maltempo a San Giorgio la Molara, interrogazione di De Vizio e Gagliardi sulle azioni messe in atto dal Comune

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Predisporre un Piano di Protezione Civile Comunale che faccia da supporto operativo e al quale il sindaco o chi per esso possa far riferimento per gestire l’emergenza col massimo livello di efficacia. Non solo: tutti i cittadini che segnalano uno stato di pericolo siano presi in considerazione e informati della situazione attuale di ripristino. E’ quanto chiedono i consiglieri comunali di San Giorgio la Molara, Nicola De Vizio e Michele Gagliardi, in un’interrogazione al primo cittadino Luigi Paragone.

I due esponenti dell’opposizione chiedono inoltre: di essere informati in merito alle azioni messe in atto da questo Comune in seguito agli eventi del 15 ottobre; perché non è stato organizzato un Centro Operativo Comunale permanente per predisporre un piano di emergenza secondo uno schema coordinato e sinergico di intervento e soccorso; come sono state utilizzate le risorse tecniche presenti nel comune; sapere se è stato fatto un elenco delle risorse reperibili (escavatori, bobcat, manodopera ecc..) anche a ditte locali per la messa a disposizione delle attrezzature necessarie; se è stata definita l’area che deve essere sottoposta a pianificazione.

Nel testo dell’interrogazione De Vizio spiega anche che “la mattina del 16 ottobre si è recato presso il comune, per dare la disponibilità ed offrire un aiuto organizzativo oltre che professionale (considerato la difficoltà in cui si sono trovate le numerose aziende agricole e zootecniche che si trovano nella zona interessata). Non trovando nessun amministratore, – aggiunge – ho telefonato al Sindaco il quale mi ha detto che era partito, che la situazione era sotto controllo e che c’erano gli assessori che se ne stavano occupando.

Sottolineo – conclude l’esponente della minoranza – che al Sindaco viene imputata la responsabilità di gestione dell’emergenza dal momento in cui la medesima è stata prevista o si è manifestata. Considerato che il Nostro Primo cittadino ha ritenuto di dover partire poche ore dopo il nubifragio, dobbiamo dedurre che la situazione si riteneva risolta e che nessun cittadino aveva più bisogno di aiuto”.

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