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Tutela ambientale, Salviamo il Paesaggio scrive sull’importanza storica dell’area di Santa Clementina

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del Forum Salviamo il Paesaggio, che scrive in merito ai Longobardi all’area di San Pietro Maggiore, in località Santa Clementina. L’obiettivo dell’associazione è quello di tutelare la zona contro i progetti di cementificazione.

“Dell’area di S.Clementina si sono affrontati gli aspetti: ambientali, agricoli archeologici; mai fino ad ora quelli storici che non sono di poco conto.

E’ noto a tutti, che in quell’area, nel VI sec. è stata costruita una chiesa ed un convento importante per le sue dimensioni e per la sontuosità dei suoi ambienti tanto che nel 1059 il Papa Niccolò II vi tenne un Concilio.

Si tratta di S. Pietro Maggiore (o fuori le Mura) di cui attualmente non sono rimaste tracce sul terreno, ma grazie agli strumenti di cui la tecnologia dispone, andrebbe destinata qualche piccola risorsa da indirizzare alla ricerca del sito e portarne alla luce ciò che resta.

Di questo ulteriore tassello intorno alla storia dell’origine di Benevento longobarda bisogna fare tesoro per andare ancora più spediti verso la necessità di preservare quell’area così com’è e mettendo in piedi strumenti per la valorizzazione del suo patrimonio ambientale agricolo archeologico ed ora anche storico.

Una storia che ci è stata riconosciuta dalla promozione di S. Sofia sito UNESCO, ma che a sua volta richiama a tutte le preesistenze medioevali e l’intero centro storico che è bisognevole di cure e di salvaguardia. Su questo abbiamo grandi studiosi come il Prof. Marcello Rotili, il Prof. Mario Coletta, le due Soprintendenze tanti tecnici ed appassionati che possono far sì che la città di Benevento diventi un gioiello di storia e cultura.

Il Forum Salviamo il Paesaggio e le Associazioni Ambientaliste: CAI Sezione di Benevento; FAI Delegazione di Benevento; LIPU Benevento; La Cinta ; Lerka Minerka; Sannio in Bici; Entroterra; Slow Food Benevento; WWF Sannio sono pronte a dare il loro contributo affinchè vengano promosse quelle iniziative produttive leggere e rispettose dell’ambiente, per la tutela dei beni comuni come acqua, aria suolo, una vivibilità urbana a misura d’uomo nella cornice storica, dei monumenti e dell’urbanistica di cui è connaturata.

Per cinque secoli Benevento ha condiviso le sorti dei Longobardi iniziata quando essi entrarono in Italia nel 569 d.C. provenendo dalla valle del Danubio e si sono insediati in vaste aree dell’Italia settentrionale ed in città come Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona e con capitale Pavia. Nell’Italia centrale con capitale Spoleto; e nel Sud con capitale Benevento, c’è l’ipotesi che già prima di quella data c’era la presenza di Longobardi costituita da soldati venuti a combattere nella guerra greco-bizantina nel 554.

Dopo alcuni decenni, in particolare nel 602, iniziò il lento processo di conversione dei Longobardi al cristianesimo; essa era quasi sempre guidato da qualche personalità , ad aprire questa consuetudine, quell’anno fu la stessa regina Teodolinda. Questa scelta ha consentito ai longobardi di rapportarsi con la realtà italiana dell’epoca e far sì che il loro dominio durasse fino al XI secolo.

Nel 663, Benevento subì un assedio da parte dell’imperatore bizantino Costante II, il quale non riuscì ad espugnarla perché durante questo assedio si mosse da Pavia un esercito del re Grimoaldo e Costante II dové ripiegare verso altre città. In questa vicenda si inserì Barbato Vescovo di Benevento (meglio conosciuto come S. Barbato) che diede una forte spinta verso la conversione dei Longobardi al cristianesimo. Infatti l’agiografia ci narra dell’abbattimento dell”albero magico” e dell’estirpazione del culto della vipera a due teste.

Le fonti storiche della città di Benevento ci raccontano che nel 669 Teodorata moglie del Duca Romualdo I fondò un convento femminile ed una chiesa nei pressi del fiume Sabato ai piedi di Monte S. Felice (attuale Gran Potenza) chiamandoli col nome del principe degli apostoli: S. Pietro.

La storia di questa chiesa e convento si intrecciò con quella degli altri conventi della Campania; l’episodio più rilevante è stato quello di un Concilio tenuto da Papa Niccolò II nell’anno 1059 a cui parteciparono un centinaio di vescovi ed il principe della città Landoldo VI. Nelle fonti storiche viene detto che non vi era altro luogo in Benevento sontuoso ed adeguato, come quello prescelto, ad accogliere il Concilio.
In seguito si hanno notizie sporadiche, ultima quella di Papa Celestino V che nel 1366 ne ordino la chiusura.

Liborio Pizzella, nel redigere una mappa della città di Benevento, intorno al 1760, rende questa didascalia nel l’attuale area di S. Clementina: “Chiesa e monastero diruto di S. Pietro Maggiore nel quale Papa Niccolò II nell’anno 1059 celebrò un Concilio”.

Tutto questo fa parte della memoria storica di Benevento che oggi rischia di perdere una importate traccia materiale sacrificata per sempre dai progetti di cementificazione che insistono su quell’area”.

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