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POLITICA

Benevento, il ritorno del ministro Sangiuliano: “Sul Museo Egizio pronti a nuovi finanziamenti”. I dubbi di Viespoli: “Seguirei altra strada”

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Nuovo tour nel Sannio per Gennaro Sangiuliano. Dopo la visita istituzionale a Benevento dello scorso ottobre, in occasione della riapertura dell’Hortus Conclusus, il ministro della Cultura del Governo Meloni ha partecipato questo pomeriggio a una iniziativa promossa da MezzogiornoNazionale. “Il valore del territorio nella dimensione europea” l’incipit dell’evento tenutosi presso le Fabbriche Riunite, al rione Ferrovia e che ha visto protagonista anche Raffaella Docimo, candidata di Fratelli d’Italia per un seggio a Bruxelles. Insomma, un incontro dal carattere prettamente politico. La presenza di Sangiuliano, però, come inevitabile, si è rivelata utile anche a fare il punto sull’istituzione del Museo Egizio di Benevento. Istituzione sempre più prossima, anche per volontà del Dicastero guidato da Sangiuliano: “Per volontà mia il Museo Egizio è stato inserito nei grandi progetti. E’ stata inoltre coinvolta una personalità autorevole come Christian Greco, direttore del Museo Egizio. C’è stato un primo finanziamento e se servirà ne arriveranno altri”.

Quanto alla politica politicante, il ministro ha ribadito che la corsa per palazzo Santa Lucia non gli interessa. E questo in barba ai tanti che continuano a indicarlo come possibile candidato presidente del centrodestra: “Farò il ministro della Cultura fino al 2032, per il governo Meloni 1 e Meloni 2, considerato che vinceremo anche le prossime elezioni politiche”.

Ad accogliere Sangiuliano è stato Pasquale Viespoli, presidente di MezzogiornoNazionale. “Il nostro è un rapporto nato negli anni settanta. E segnato da tanta stima e da una continua dialettica” – ha rimarcato il ministro parlando alla sala. Non si sarà stupito, allora, nel registrare le perplessità che proprio Viespoli nutre sul lavoro messo in campo proprio per il Museo Egizio: “Noi abbiamo un altro museo che è quello di Montesarchio e che attira più visitatori del Museo del Sannio. Dovremmo fare filiera istituzionale e dunque prima di arrivare a Torino io passerei per Montesarchio. E questo perché nutro qualche dubbio sull’opportunità, sull’attrattività e sulla competitività di una istituzione autonoma, anche perché la sezione egizia del Museo del Sannio non mi pare sia stata adeguatamente valorizzata. E poi c’è l’altra questione: dovremmo dialogare con il Mediterraneo e quindi è con il Museo Egizio del Cairo che bisogna gemellarsi”.

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