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Sviluppo economico e infrastrutturale delle Aree Interne: ecco ‘La sfida possibile’ che i vescovi rilanciano a società e politica
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A cinque anni di distanza dalla prima missiva, i vescovi della Metropolia di Benevento scrivono ancora alla società civile e soprattutto alla politica con l’obiettivo di stimolare una maggiore tutela dei territori sia dal punto di vista dello sviluppo economico che infrastutturale. Argomenti che saranno al centro del Forum delle aree interne in programma il 6 e 7 maggio prossimi al Centro “La Pace” di Benevento: un’importante occasione di confronto con i massimi esponenti nazionali dei rispettivi programmi infrastrutturali (collegamento ferroviario veloce Campania/Puglia e fibra ottica) al servizio dei centri più emarginati.
I pastori della Chiesa – Felice Accrocca (arcivescovo metropolita di Benevento), Arturo Aiello (vescovo di Avellino), Pasquale Cascio (arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia), Giuseppe Mazzafaro (vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti), Sergio Melillo (vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia), Riccardo Guariglia (Abate di Montevergine) – chiedono “che il precario, ma costante cammino intrapreso a favore delle zone più emarginate del Paese non venga interrotto dalla sfiducia e dalla rassegnazione; che gli Amministratori locali si tengano a distanza di sicurezza dalla tentazione di «salvarsi da soli» e pongano in essere politiche coraggiose di unità; che le Istituzioni intensifichino il proprio impegno nell’esercizio della carità politica ed educativa”.
“Ai giovani” è affidata “la speranza d’imprimere svolte eroiche nei territori così come di favorire partenze produttive per tutti, scelte – l’una o l’altra – all’insegna di un nuovo dinamismo partecipato e consapevole; agli Enti locali l’appello a sostenere la creatività e il protagonismo giovanile, a incentivare un dialogo più coerente tra le generazioni”.
‘La sfida possibile‘, questo il titolo della lettera che tocca temi nevralgici e fondamentali per le Aree Interne e su come limitarne il progressivo spopolamento da parte dei giovani. Dalla conclusione, dunque, di opere come l’alta velocità/capacità ferroviaria alle nuove infrastrutture digitali e sui significativi vantaggi in chiave di mobilità e di lavoro a distanza che promettono.
“L’impegno delle nostre comunità – conclude la missiva – è respingere ogni scelta che penalizzi ulteriormente le nostre realtà; contribuire alla costruzione di piani concreti di sviluppo; garantire la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; favorire una pianificazione che freni lo spopolamento e incentivi progetti seri e strutturali per il lavoro”.
Le interviste nel servizio video