L’assessore Casucci presenta la sua Communitas: “Associazione politico-culturale. Mastella? Nessuna contrapposizione”

Debutta oggi a Napoli “Communitas“, associazione politico-culturale che vede tra i suoi protagonisti Felice Casucci, unico esponente sannita della giunta di Vincenzo De Luca. “Presiedo il Consiglio di indirizzo” – spiega l’assessore regionale al Turismo.
Ma cos’è “Communitas”? “Un’associazione politico-culturale che nasce dal desiderio di creare un vocabolario istituzionale più attuale – anche in relazione alle dinamiche dei territori – e di elevare il livello del dibattito. Nostro riferimento e ispirazione è il pensiero di Roberto Esposito, filosofo napoletano tra i più noti e studiati al Mondo”.

Un assessore regionale che promuove un movimento politico-culturale: le diranno che sta facendo un nuovo partito.
“Ne sono consapevole sì, e molti già si stanno interrogando… Ma non è intenzione mia né nostra creare un partito. Tra l’altro siamo nati da poco, siamo ancora bambini e pensare già di mandarci in guerra mi sembra prematuro. Lasciateci raggiungere almeno la maggiore eta… La verità è che siamo un’associazione di servizio: a servizio dei cittadini, della politica, delle istituzioni”.

E con una connotazione valoriale ben definita, ci pare di capire
“Assolutamente sì, la vocazione è quella cristiano-sociale dalla quale io provengo. E nessun dubbio sul fatto che il nostro campo di riferimento sia marcatamente quello del centrosinistra e sulla nostra vicinanza al Presidente De Luca, alle cose che lui sostiene e che io condivido pienamente”.

Il connubio con Clemente Mastella è ormai parte del passato
“Tempo fa il sindaco mi ha dichiarato persona estranea al suo movimento perché rispondevo direttamente a De Luca o a me stesso. Queste le sue esatte parole, pronunciate tra l’altro direttamente ai giornali. Io ne ho preso atto ma senza fare polemiche. D’altronde non esiste una contrapposizione. Da assessore regionale, a Clemente Mastella riconosco non solo una funzione istituzionale che ha pari dignità alla mia ma anche e soprattutto il merito di essere stato un punto di riferimento importante nello scenario politico italiano degli ultimi cinquant’anni. Oggi sento però il bisogno, legato anche alla mia storia, di costruire un progetto molto più legato alla cultura politica che alla pratica politica. Ci occuperemo di autonomia differenziata, di lavoro, della guerra, della fase post pandemica, di energia. E lo faremo muovendoci nel campo sì del centrosinistra ma senza condizionamenti da parte di nessuno”.

Con una nota stampa il consigliere del Partito Democratico Erasmo Mortaruolo ha chiesto alla Regione – rivolgendosi a lei in particolare – chiarezza sui tempi e sulle risorse della pianificazione culturale. C’è risposta?
“Mortaruolo per la verità mi ha innanzitutto riconosciuto sensibilità e attenzione alla questione. Poi direi che non siamo neanche in ritardo perché i precedenti Poc sono scaduti soltanto il 31 dicembre del 2022. Ora stiamo verificando le risorse finanziarie disponibili per capire che tipo di investimento possiamo fare per il 2023. E per la delibera di programmazione dovremmo farcela, senza troppi problemi, per il mese di aprile. L’unica rettifica che mi sento di fare alle parole del consigliere Mortaruolo è che noi non finanziamo eventi ma progetti e itinerari turistici – come percorsi e sentieri – legati a più filoni come cultura, enogastronomia, natura”.

Ha seguito la polemica innescata dalla proposta di realizzare un impianto eolico nel territorio di Pietrelcina?
“Come sa il progetto è all’attenzione di altri colleghi che esercitano le deleghe di competenza. Ma il tema è delicato. Ho visto la netta presa di posizione del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che contro l’eolico ha annunciato una guerra di religione. Credo ci siano delle ragioni per comprendere questo suo ragionamento ma occorre renderlo compatibile con le ragioni dell’economia sostenibile e della questione ambientale. Il tema è tenere assieme gli investimenti con la tutela del paesaggio, delle tradizioni, dei valori culturali. Occorre ricercare un equilibrio, lavorare a un grande piano di coerenza per evitare – lo dico da assessore al Turismo – che luoghi belli e simbolici della Campania perdano le proprie caratteristiche”.