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Frana alla diga di Campolattaro, Corona: “De Luca e Salvini spieghino come intendono risolvere problema”
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“A maggio 2022 le società Studio Speri, Studio KR e I.Prohanno consegnatoalla Provincia di Benevento le perizie per la rivalutazione sismica della Diga di Campolattaro ed hanno segnalato con l’elaborato R017 che la frana sulla sponda destra è ancora attiva e può causare l’ostruzione del sistema di svuotamento dell’invaso con gravi conseguenze”. Così in una nota Gabriele Corona del movimento “Altra Benevento è possibile”.
“Pertanto – aggiunge – , su sollecitazione della Direzione Generale Dighe l’amministrazione provinciale di Benevento ed ASEA il 23 dicembre 2022 hanno chiesto allo Studio Speri di estendere la perizia al versante superiore della frana ma i tecnici il 27 febbraio hanno comunicato che occorre uno studio approfondito con misurazioni ed indagini specifiche che durerà almeno fino a settembre 2023. Nonostante la perizia e il pericolo frana, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della sua recente vista a Benevento, ha annunciato che a giugno saranno appaltati di concerto con il Commissario di Governo, Attilio Toscano, i lavori per l’uso idropotabile ed irriguo della Diga che prevede anche una galleria sotterranea di sette chilometri proprio nell’area interessata dalla frana. Gli stessi studi tecnici Speri, KR e I.Pro sempre a maggio 2022 hanno comunicato con l’elaborato R015 che la paratia sotto la Casa di Guardia, oggi sede della direzione e degli uffici di ASEA,è “largamente insufficiente a sopportare il livello di sollecitazione sismica” in una zona ad alto rischio terremoti.
Nonostante tale perizia – scrive Corona -,ASEA il 31 dicembre 2022 ha appaltato in gran fretta i lavori per abbattere e ricostruire la Casa di Guardia con una spesa di 738 mila euro proprio sul piazzale sovrastante la paratia a rischio caduta per la quale non sono previsti lavori di rinforzo o adeguamento.
Domani – conclude – il Presidente della Regione Campania e il Ministro delle Infrastrutture, presenti nel Sannio per la inaugurazione di un cantiere delle Ferrovie, certamente faranno riferimento ai progetti di grandi opere per il Sannio ma devono spiegare come pensano di risolvere il problema della frana attiva sull’invaso prima di appaltare i lavori da 700 milioni (fondi Regioni e PNRR) che rischiano di non essere mai completati”.