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La realtà virtuale nel mondo riabilitativo dell’ADHD

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Neuropsicomotricità e realtà virtuale. La tecnologia a supporto della riabilitazione nei casi di ADHD. In seguito all’evento tenutosi lo scorso Aprile a proposito della realtà virtuale ed ADHD, finalmente, anche a Benevento, si inizia a parlare di questa nuova realtà.

Oggigiorno, l’utilizzo della tecnologia nell’ambiente terapeutico è sempre più auspicabile. Grazie all’associazione delle famiglie “ADHD Campania OdV” operante a Benevento e province campane, per il tramite del presidente Massimo Micco e alla nuova start up “IamHero”, presso lo studio della Neuropsicomotricista, Sara Ingordigia, specializzata in ambito evolutivo, sarà possibile usufruire della strumentazione.

Questo dispositivo digitale è basato su giochi in realtà virtuale ed interattivi per bambini aventi disturbi del neurosviluppo con particolare riguardo all’adhd. Ciò non toglie che possa essere usato anche con tutti i bambini che desiderano semplicemente migliorare le skills in ambito cognitivo, spaziale e nell’ambito delle autonomie. Il bambino, infatti, per mezzo di tale dispositivo, ha la possibilità di sperimentare in maniera attiva e immediata le proprie modalità di gestione di emozioni, pensieri e comportamenti.

Il terapista, a sua volta, ha l’opportunità di intervenire direttamente all’interno del setting per lavorare con il paziente nell’ottica di una maggiore acquisizione di consapevolezza dei propri vissuti e di una gestione più funzionale degli stessi. Ma perché la Realtà Virtuale può costituire un nuovo strumento per il trattamento dei pazienti con ADHD?

La risposta a questa domanda risiede nelle caratteristiche stesse della Realtà Virtuale in quanto permette di costruire degli scenari di esercizio in cui si controllano tutti i parametri. In tal senso, una delle cose fondamentali è quella di misurare ciò che si fa, misurare la complessità degli esercizi che si propongono e di conseguenza di misurare i risultati di quello che i pazienti fanno. I dati emersi, permettono di fornire al bambino un feedback dell’entità del proprio lavoro giungendo quindi alla consapevolezza dell’errore grazie al quale si può attuare una condotta correttiva migliorativa. Quindi il paziente piccolo o adulto è sempre molto ingaggiato in questa gara contro se stesso poiché ha la possibilità di migliorarsi con esercizi sempre nuovi che garantiscono il mantenimento di una buona motivazione.

Inoltre, alla base della riuscita degli interventi psicomotori e terapeutici adottati per il trattamento dell’ADHD, la parola chiave è: gratificazione. Infatti, gli ambienti di Realtà Virtuale essendo un setting protetto fornirebbero la possibilità di inserire il bambino in un ipotetico contesto scolastico nel quale poter lavorare sugli aspetti critici manifestati quotidianamente in classe.

I vantaggi pertanto sarebbero principalmente due: in primo luogo, si ottimizzerebbero i tempi di applicazione del rinforzo; secondariamente il terapista, essendo concentrato sul singolo minore, avrebbe la possibilità di gratificarlo in maniera efficace.

Iamhero, tuttavia, così come qualsiasi dispositivo, non si propone l’intento di sostituire il terapista nel contesto riabilitativo, piuttosto va ad aggiungersi alla diade privilegiata bambino-terapista in quel legame empatico ed unico. Partendo dai dati della letteratura scientifica e dalle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, il trattamento ideale per l’ADHD risulta essere di tipo multimodale, ovvero un tipo di trattamento che implica il coinvolgimento indiretto di scuola e famiglia (mediante interventi di formazione per insegnanti e genitori) e diretto del bambino stesso, oltre all’eventuale trattamento farmacologico nei casi medio-gravi.

Per questo motivo, prevedere all’interno di un percorso diagnostico-riabilitativo l’inclusione delle tecnologie di ultima generazione consentirebbe un approccio integrato ad un disturbo articolato, complesso e subdolo (ed in quanto tale da non sottovalutare), che necessita di un assessment adeguato e di un trattamento altrettanto sofisticato. Pertanto, nel corso delle sedute neuropsicomotorie, ci sarà quindi la possibilità di associare alla formazione professionale in ambito riabilitativo della dott.ssa Ingordigia, quella di IamHero rendendo quindi i piccoli e tutti quelli che hanno voglia di partecipare, dei veri e propri EROI.

Per la partecipazione, basterà rivolgersi al numero 3400946656.

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