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Istituzioni sannite e Libera ricordano Capaci a 30 anni dalla strage mafiosa
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La solennità di un silenzioso abbraccio e lo struggente ricordo degli eroi caduti lottando in nome degli ideali di libertà, onestà e giustizia.
Momenti di autentico cordoglio quelli vissuti oggi pomeriggio all’ombra della Rocca dei Rettori, teatro della commemorazione del trentennale della strage di Capaci, dove, come noto, in seguito ad un attentato mafioso persero la vita il giudice Giovanni Falcone e la sua personale scorta.
A ricordarne il sacrificio e promuovere al contempo cultura della legalità e contrasto alla criminalità organizzata, sono stati i vertici istituzionali cittadini, che hanno aderito ad un appuntamento di portata nazionale e dalla forte valenza simbolica, dando il via ad un minuto di raccoglimento scattato proprio alle 17.57, orario dell’esplosione di quell’ordigno mafioso che il 23 maggio 1992 scrisse una delle pagine di cronaca più nere nella storia della Repubblica.
‘All’epoca ero ancora un giovane parlamentare e ricordo bene come la strage di Capaci cambiò per sempre la storia d’Italia – le parole del sindaco Clemente Mastella – . C’erano apprensione, paura, incertezze, si faceva largo il pensiero che lo Stato non fosse in grado di allentare la pressione della criminalità organizzata. L’unico modo per allentarne la presa – conclude il primo cittadino – consiste nell’educazione e nella sensibilizzazione delle nuove generazioni’.
A rimarcare l’importanza del lascito di Giovanni Falcone è il presidente della Provincia Nino Lombardi.
‘Possa essere da esempio per la magistratura, affinché le istituzioni e la comunità si sentano finalmente libere. Le vittime di mafia sono eroi che credevano nel futuro del nostro Paese’.
Contestualmente all’evento della Rocca, Libera e il presidio scolastico dell’Iti ‘Lucarelli’ hanno lanciato l’iniziativa ‘Capaci di Luce‘, momento di lettura, musica e riflessione a cura degli studenti beneventani, dedicato alla memoria delle vittime di mafia e tenutosi nel piazzale antistante il Tribunale, in presenza del procuratore Aldo Policastro e della presidente Marilisa Rinaldi.
‘Siamo qui per omaggiare la più grande eredità donataci dal giudice Falcone, vale a dire l’adozione e l’applicazione di un metodo – spiega il referente locale di Libera Michele Martino – . I ragazzi presenti non sono certo qui perché si sono dati appuntamento, ma proprio perché hanno fatto ricorso ad un metodo, seguendo un percorso di conoscenza, approfondimento e consapevolezza, che li ha condotti ad una maggiore conoscenza del fenomeno mafioso anche nel nostro territorio’.