Qualità della vita, il Sannio perde sette posizioni ed è 86esimo. Bene solo la sicurezza

Il Sannio perde 7 posizioni e si piazza al 86esimo posto, su 107 province, nell’edizione 2021 della ricerca sulla “Qualità della vita” de ‘Il Sole 24 Ore’. L’indagine premia la provincia di Benevento che conquista la medaglia di bronzo raggiungendo il terzo posto in classifica per l’indice di criminalità. Il dato peggiore riguarda il reddito medio da pensione di vecchiaia che ci vede al 106esimo posto.

Questo il dettaglio delle sei le macro-aree prese in considerazione del quotidiano economico: Ricchezza e consumi (90esima posizione); Ambiente e servizi (88°); Giustizia e sicurezza (18°); Affari e lavoro (100°); Demografia e società (79°); Cultura e tempo libero (91°).

Ricchezza e consumi – E’ stata per anni la categoria peggiore per la nostra provincia, ma quest’anno il dato ci vede in risalita di 10 posizioni. Entrando nel dettaglio, emerge – come per lo scorso anno – che siamo tra gli ultimi in Italia per l’importo medio delle pensioni di anzianità che sono di 16.536 euro l’anno: la media nazionale è superiore ai 19mila euro. Siamo tra gli ultimi anche come reddito medio per contribuente: la 92esima posizione significa che guadagniamo mediamente quasi 14mila euro l’anno; statistica identica allo scorso anno ma che ci fa perdere 6 posizioni. Il dato significativo è che nel 2019 eravamo al 95esimo posto in classifica ma con un reddito che sfiorava i 15mila euro. La posizione migliore, la decima, si registra per i canoni medi di locazione che si attestano – per l’intera provincia – con una media di 330 euro al mese: una diretta conseguenza del reddito basso.

Affari e lavoro – Siamo al 100esimo posto perdendo 52 posizioni. Scende ancora il tasso di occupazione che si posiziona al 45,2%. Nel Sannio abbiamo anche il 29,96 di giovani Neet (persone che non studiano e non cercano lavoro): siamo 84esimi in Italia. Un dato singolare riguarda la percentuale dei titolari under 35 sul totale delle imprese registrate: siamo 15esimi con lo 0,1%. Una statistica che fa sperare per il futuro, ma che deve trovare conferma nei prossimi anni. Siamo al 99esimo posto per infortuni sul lavoro, paramentro che non ci fa molto onore, e sempre 99esimi per posti letto nelle strutture ricettive.

Giustizia e sicurezza – E’ questo il salvagente che evita che il Sannio vada sempre più in fondo alle classifiche. Siamo 18esimi guadagnando due posizioni. Terzo posto nazionale per indice di criminalità, calcolato sul totale delitti denunciati ogni 100mila abitanti. Il dato peggiore si conferma l’indice di litigiosità basato sulle cause civili iscritte ogni 100mila abitanti. Decisamente negativa anche la capacità di riscossione dei Comuni che vede al 99esimo gradino gli enti locali. I furti preferiti nel Sannio, infine, restano quelli di autovetture: sono 38,7 ogni 100mila abitanti.

Demografia e società – Perdiamo 29 posizioni rispetto allo scorso anno. Da brividi il saldo migratorio totale che ci vede in 102esima posizione. La statistica calcola la differenza tra iscritti e cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza: il nostro saldo è di -5, su una media nazionale di -0.6. Siamo al 79esimo posto per persone con almeno il diploma: si tratta del 56.9% dei cittadini. Bene il dato relativo ai casi Covid-19 che ci vede al 21esimo posto totale, anche se peggioriamo rispetto lo scorso anno in cui eravamo 13esimi.

Ambiente e servizi – Il Sannio si piazza all’88esimo posto perdendo sei posizioni totali. Siamo al 50esimo posto per la raccolta differenziata nel capoluogo, di poco sopra la media nazionale. Il dato di ICityRank – le città smart – ci vede al 96esimo posto, così come il dato della qualità della vita dei bambini. L’indice migliore riguarda le piste ciclabili Piste ciclabili che ci vedono al 18esimo posto calcolato con metri equivalenti ogni 100 abitanti, nel comune capoluogo.

Cultura e tempo libero – Siamo al 91esimo posto e perdiamo 23 posizioni. Il comparto migliore riguarda le librerie ogni 100mila abitanti che ci posiziona al 21esimo posto. Tutto sommato positivo anche i dati su offerta culturale (58°), aziende agrituristiche (40°) Bar (36°) e spesa dei Comuni per la cultura (37°). Male l’indice di sportività che ci vede all’80esimo posto: è calcolato su 36 parametri, tra cui atleti tesserati, enti sportivi, squadre, risultati, eventi.