Opinioni
La meravigliosa Benevento, gli spot in tv e la proposta per il futuro: il Destination Manager
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Definita da Orazio ‘unica città al mondo degna gemella di Roma Imperiale’. L’incipit è preso dalla nota stampa che annuncia la messa in onda di ‘Paesi che vai… luoghi, detti, comuni…’, programma di Raiuno, andato in onda domenica 12 dicembre con una puntata dedicata a Benevento.
In queste ore i nostri social sono stati invasi da post con frame e foto del format televisivo che ha celebrato alcune delle bellezze storiche, artistiche ed anche paesaggistiche del capoluogo e di parte della provincia. Un bellissimo spot per il territorio, grande orgoglio per tutti noi.
Ma ora che si fa? Qual è il prossimo step? E’ questa la domanda che ci poniamo da anni. Lo abbiamo fatto nel corso del tempo, anche in occasione del recente decennale di Santa Sofia Patrimonio Unesco, per cercare di capire perché le nostre aspirazioni di turismo e sviluppo legato al territorio restano sempre tali. Certamente qualcosa è migliorato nel corso degli anni, ma sembra che non si riesca mai a fare il passo definitivo verso la reale conclusione del processo di affermazione turistica.
Sia chiaro, lo abbiamo detto molte volte, la colpa non è di nessuno in particolare, ma va divisa equamente tra molti. Le Istituzioni hanno le loro colpe, ma non sono gli unici attori di un processo che coinvolge una serie di professionalità diverse: è quella che gli esperti chiamano sinergia tra mano pubblica e privata. E’ un po’ quello che è accaduto con l’ormai famoso cartello ‘sbagliato’ posizionato in vai Fratelli Rosselli, di cui abbiamo abbondantemente scritto, ma qui con il senso inverso. In quell’occasione la ‘svista’ scatenò polemiche incredibili sul posizionamento errato della segnaletica; oggi accade l’opposto con la nostra bellissima città che però non riesce a comunicare agli altri i suoi tesori.
A quella riflessione, che facemmo in occasione del cartello coperto e che sottolineava la necessità di una maggiore collaborazione tra tutti, oggi aggiungiamo una proposta: è arrivato il momento di affidare il settore ad un Destination Manager. Non si tratta di nulla di avveniristico o irrealizzabile, ma di una semplice riorganizzazione del comparto per migliorare efficienza ed efficacia dell’intero sistema. Un modo anche per stimolare investimenti privati, che sono fondamentali al pari di quelli pubblici.
Un esempio pratico lo fornisce la città di Arezzo che ha dato vita ad Arezzo Intour: si tratta di “una fondazione in partecipazione senza scopo di lucro nata con l’obiettivo di essere una D.M.O. in grado di gestire a 360° la destinazione turistica Arezzo – si legge sul sito -. Socio fondatore e principale finanziatore è il Comune di Arezzo, ma la fondazione è aperta anche a soci privati ed altri enti pubblici che possono partecipare alla governance e alle molteplici attività svolte. L’ente si sostiene con il contributo del Comune di Arezzo, quello dei privati e con il riversamento della Tassa di Soggiorno che verrà impiegata in modo integrale (primo comune in Italia) in attività legate al turismo e alla cultura”.
All’interno della fondazione opera il Destination Manager che coordina i lavori e promuove a livello globale l’intero territorio provinciale. A Benevento sarebbe possibile? La fondazione esiste già ed è “Città Spettacolo”. Per i fondi si potrebbe ragionare grazie al Pnrr ed immaginare non solo opere di riqualificazione urbanistica, ma anche di gestione dei beni per avviare un progetto che, se ben gestito, potrebbe divenire autosufficiente economicamente.
Ritornando ad Orazio, ribadiamo che Benevento è “l’unica città al mondo degna gemella di Roma Imperiale’. Anche la Regione Lazio ha un Destination Manager…è una bella suggestione dal passato.