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SANNIO

Demolizione ospedale Cerreto Sannita, i cittadini chiedono spiegazioni

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“Sono trascorse due settimane da quando ho chiesto, a nome degli oltre 5000 iscritti al gruppo Facebook, al direttore generale dell’ASL di Benevento di confermare la notizia secondo cui l’Ufficio Tecnico dell’ASL ha in mente di proporre la demolizione degli ultimi due piani dell’Ospedale di Cerreto perché non adeguati al rischio sismico. Non avendo avuto alcuna risposta devo ritenere la notizia fondata”. Così in una nota il portavoce del gruppo Riapriamo ex P.O. di Cerreto Sannita, Aldo Belvivere.

“Personalmente – spiega – ritengo che allo stato attuale l’ospedale è una miniera d’oro con pozzo senza fondo che diventa una miniera di diamanti (a seconda dei punti di vista) considerato quanto è costato per costruirlo (nel 1965 il Comune di Cerreto – per meglio dire i contribuenti Cerretesi – contrasse un mutuo per 400 milioni di allora), nel tempo è stato attrezzato di tutto e di più (quante forniture) alla fine il tutto vanificato per chiusura. Passa qualche anno e si ricomincia con l’isolamento termico, infissi esterni e interni, pavimentazioni, impianti adesso nuova vanificazione di quanto fatto con la demolizione che necessariamente dovrà essere “controllata” cioè le macerie dovranno essere ridotte a particelle microscopiche in quanto potrebbero danneggiare il personale presente per qualche attività.

Da miniera d’oro a quella di diamanti il passaggio è facile – scrive – non solo per quanto sopra, ma l’inefficienza della struttura ospedaliera territoriale pubblica, determina il redditizio proliferare di quella privata a tutti i livelli.
Mi domando: forse è il caso di demolirlo totalmente così evitiamo, con la sua storia e la sua presenza, l’offesa all’intelligenza delle persone che lo vedono e soprattutto la mortificazione del contribuente per il dissanguamento continuo? Tanto poi alla fine nessuno paga per tanti anni di disastro.

Mi sia consentita un’ultima considerazione – conclude -. Non è corretto decidere a Napoli o a Benevento l’abbattimento anche parziale dell’Ospedale perché è stato edificato con i soldi dei Cerretesi”.

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