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CRONACA

Lutto a Benevento, addio all’architetto e giornalista Gianluca Mannato

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Non ce l’ha fatta Gianluca Mannato, architetto e giornalista sannita 44enne, ricoverato all’ospedale ‘San Pio’ di Benevento. Mannato si trovava in terapia intensiva da diversi giorni, dove stava combattendo la sua battaglia contro il virus dalla fine dello scorso mese di novembre.

Era conosciutissimo a Benevento per la sua attività professionale e per la collaborazione con il quotidiano “Il Mattino”. Nel corso degli anni era stato anche collaboratore per il Comune di Benevento, sia con l’ex sindaco Fausto Pepe che con l’attuale Clemente Mastella.

La redazione di Ntr24 si stringe al dolore dei familiari per la perdita di un giovane e di un collega che da sempre si è impegnato per il nostro territorio.

Su Facebook l’ex primo cittadino, Fausto Pepe, lo ha ricordato con un post: “Oggi è una giornata senza parole. Maledetto virus hai portato via una giovane vita. Buon viaggio amico!”.

Anche il dirigente del Comune di Benevento, Gennaro Santamaria, ha affidato il suo ricordo ai social network: “Eri simpatico e spontaneo in modo naturale! Dispensavi sorrisi in tutte le occasioni e avevi sempre una battuta buona per tutti e per tutto! Ci lasci prematuramente colpito da questo male infernale (Covid-19) e pensare che c’è gente ancora scettica e incredula sulla gravità e violenza di questo virus! R.i.p. Amico mio e veglia su tutti noi!”.

Questo il ricordo del sindaco Clemente Mastella: “Gianluca Mannato un giovane di appena 44anni, cui volevo bene e’ morto. Il Covid lo ha stroncato. Questa strana implacabile malattia non fa sconti a nessuno. E pensare che nella nostra Comunità c’è chi fa finta di nulla. Invece si muore, si muore. Muoiono anche i giovani. Lo ricordo con affetto immenso, ricordo le giornate assieme, ricordo la sua vicinanza nei miei momenti più difficili, ricordo la sua passione per la Juve, unico motivo di scherzosa distanza tra noi. Non potrò più telefonargli dopo le partite. Ricordo le volte che ci ha ospitato a casa del papà, Enzino, cui chiedo scusa per avergli nascosto, quando l’ altro giorno mi ha telefonato, la portata del male. Gianluca era il figlio ideale. Che incredibile commovente dedizione la sua verso il padre che da diversi anni vive sulla sedia a rotelle. Ogni sera lo portava a letto. Durante le partite del Benevento, cui andavamo assieme, lo chiamava a quando a quando per sentirlo e raccontargli l’evolversi dell’evento sportivo. L’ho sentito sabato per l’ultima volta mentre in ambulanza andava in ospedale. Il dottore de Cillis e la sua equipe hanno fatto l’impossibile. Mi sono permesso solo per affetto verso Gianluca, di fare un consulto tra i miei amici del Gemelli e il dottore de Cillis. Debbo dire che il prof. Richeldi ha fatto i complimenti concordando con le terapie messe in atto. Allora eravamo fiduciosi. Poi, poi ci chiediamo perché. Perché Signore, perché? A volte non capiamo ed io stento a capire il perché? La fede vacilla. Eppure ci sarà un perché che oggi non comprendo. Ma noi Signore ti ringraziamo per avercelo dato anche se dispiaciuti per avercelo tolto. Ti ricorderò sorridente e scanzonato, giovane compagno di una parte della mia vita che volge al crepuscolo”.

Anche il presidente dell’Asi, Luigi Barone, ha voluto affidare il suo ricordo per la scomparsa di Mannato ai social network: “Ci conoscevamo da anni, eri un amico sincero pronto a dispensare consigli in qualunque occasione. Ti ha strappato all’affetto di Loredana, di tuo padre e di quanti ti volevano bene questo assurdo male che hai combattuto anche professionalmente. Da responsabile della sicurezza sul lavoro dell’Asi eri attentissimo a tutte le prescrizioni per evitare il contagio, mi hai sollecitato ad attuare tutte le misure possibili, già con il Covid quando eri ancora a casa e io dovevo tenere, lunedì scorso, il consiglio generale in presenza ti sei raccomandato con il personale che tutte le disposizioni venissero rispettate. Ho pregato per te… non pensavo finisse così! Ciao Amico”.

“Fiumi di inchiostro, la ribalta di epidemiologi e virologi, l’onda quotidiana dei post, tutti con un unico denominatore comune: il nemico oscuro, il nemico insidioso, il nemico invisibile”. Così il presidente dell’Ordine degli architetti di Benevento, Saverio Parrella, in una nota per ricordare Mannato.

“E poi quel nemico si palesa, si materializza e ghermisce tragicamente ed orribilmente una giovane vita, un amico, un collega di professione e di servizio, il caro Gianluca.

Quante vite nella Sua giovane e breve esistenza: ARCHITETTO, giornalista, tifoso sfegatato dei suoi grandi amori sportivi, marito sempre premuroso e vicino all’amore smisurato di una vita, figlio esemplare quotidianamente stretto alle sofferenze dell’amato padre, animatore del dibattito politico e culturale, Consigliere dell’Ordine Architetti a più riprese.

Il nemico si palesa e poi ritorna invisibile, sperando di portare con sé nell’oscurità uomini e donne, giovani, adulti e anziani indifesi.

Non è così: siamo travolti; non troviamo le parole, ma quella sedia in Consiglio – ormai da tempo solo virtuale – non resterà vuota e sarà sempre riempita dal ricordo della sua intelligenza, del suo sorriso, della capacità di guardare oltre gli ostacoli con lucidità e senso pratico non comune, dei suoi interventi mai banali, dei suoi consigli sempre preziosi, della sua esperienza di vita maturata nel confronto diretto e quotidiano con le mille difficoltà e gli ostacoli di una professione a volte dura, difficile, aspra affrontata sempre con piglio e decisione.

La comunità degli architetti sanniti è colpita duramente e resta sgomenta ed incredula, ma sempre serberà la testimonianza di passione e di fiducia nella Bellezza utile dell’Architettura resa da un suo protagonista nei pochi anni che gli sono stati concessi”.

“Questa notte è volato in Cielo un mio amico, Gianluca Mannato. Alla morte non c’è mai spiegazione…Ma soprattutto in alcuni casi in cui si resta davvero senza parole.Ciao Gianluca, ovunque tu sia”. Così in un post il presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria.

Il ricordo del capogruppo del Pd a Palazzo Mosti, Francesco De Pierro: “Caro Gianluca, sono senza parole, profondamente devastato dalla notizia della tua prematura scomparsa a causa di questo ignobile e invisibile virus. Non c’è stato giorno in questa tremenda settimana in cui non mi sia informato – mattina e sera – sull’andamento del tuo ricovero in terapia intensiva e ciò per il tramite di comuni amici, con i quali condividevo speranza, oggi – ahimè … solo tanto dolore. Di te ricorderò per sempre la scanzonata allegria, la capacità di irrompere nei nostri comuni discorsi sempre con un intelligente umorismo, la passione per la politica ed ancor di più lo sconfinato amore per il calcio e per la tua amata Juventus … innumerevoli i tuoi inviti ad un trasferta in terra bianconera ai quali, io, da fiero tifoso del Napoli, ho sempre declinato ….. Oggi ti saluto con la consapevolezza che il breve tempo che hai trascorso su questa terra ci ha insegnato reciprocamente a rispettare prima i nostri difetti e subito dopo le qualità umane e valoriali di cui sicuramente è intriso il tuo ricordo. Mi preme abbracciare, seppur costretto da lontano, il tuo papà, tua moglie e tutti i tuoi cari, attesi anche i rapporti parentali che legano la mia mamma alla tua famiglia. Buon viaggio e buon riposo mio caro Gianluca”.

“Oggi perdo un amico, un caro amico, con il quale ho condiviso una parte del mio percorso umano, politico e professionale. Un mio coetaneo!Sempre sorridente! Giornalista, Architetto, consigliere dell’Ordine e, tra i suoi vari impegni, RSPP della SAMTE. Il covid non perdona! Di covid si muore! Muoiono anche i giovani, i migliori! Addio Gianluca Mannato, addio amico mio!”. Così il sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Carmine Agostinelli.

Il cordoglio di “Noi Campani” e dei gruppi consiliari di maggioranza del Comune di Benevento: “Carissimo Gianluca, la tua scomparsa ci devasta. Non servono molte parole per raccontarti. Ma vogliamo esprimere un pensiero per te, per far sapere ai pochissimi che non ti conoscevano chi tu fossi. Un ragazzone sempre allegro nonostante le difficoltà e i dolori che la vita ti aveva riservato”. In queste parole è raccolto tutto lo sconforto e il dolore degli amici della segreteria cittadina e provinciale e di tutti i gruppi consiliari di maggioranza del Comune di Benevento per la scomparsa di Gianluca Mannato, architetto e giornalista sannita 44enne, ricoverato all’ospedale ‘San Pio’ di Benevento dove stava combattendo la sua battaglia contro il covid dalla fine dello scorso mese di novembre.

“Conserveremo il tuo ricordo sempre vivo nei nostri cuori – aggiungono commossi – e così, come il campanile, simbolo del nostro movimento, ideato e disegnato da te per noi, domina e svetta in un cielo azzurro e limpido, tu continuerai a sorriderci e a proteggerci dall’alto.

Il fatto che in tantissimi, senza distinzioni, ti volessero bene dimostra quanto tu valessi. Non è da tutti mettere d’accordo persone così diverse per età, storia, credo politico e calcistico. Tu lo facevi. E senza generare nessun sospetto, ma simpatia. Se ci fermiamo a pensare, hai regalato solo momenti che a pensarci ci fanno sorridere. Non ci vengono alla mente situazioni in cui tu fossi arrabbiato. Vorremmo che la tua grande umanità fosse da insegnamento per noi nei giorni che verranno. Non ti dimenticheremo”.

“Gianluca aveva la mia età. Lo conosco dai tempi del liceo. Frequentava mio cugino molto spesso. Avevamo tanti amici comuni. Era parte di una generazione che anche se distante in termini di spazio non si è mai persa di vista totalmente”. Così l’ex ministro Nunzia De Girolamo.

“Gianluca – scrive – con me è sempre stato affettuoso e rispettoso. Ha sempre speso un sorriso quando mi incontrava sebbene avessimo idee politiche distanti o schieramenti non esattamente identici. A natale, a Pasqua o per le vacanze estive non mancava mai la sua telefonata per scrivere il famoso pezzo del mattino sui luoghi o le abitudini di molti di noi esposti mediaticamente. Questo Natale la sua telefonata non arriverà. Come quella di tanti italiani purtroppo. Però la sua scomparsa per me e per i miei coetanei avrà una valenza ancora più forte di altre ed è maggiormente triste perché a 45 anni non pensi mai di salutare per sempre un amico o un conoscente. Non immagini mai che la sua vita possa essere stroncata da un maledetto virus. È così ingiusto che ti toglie le parole e ti induce a riflettere ancor più sulla vita e sulla precarietà della nostra esistenza. Non voglio piangere pensando a te caro Gianluca, perché accettare questa improvvisa scomparsa è troppo doloroso per tutti noi che abbiamo sorriso, giocato, studiato e scherzato insieme. Ti ricorderò con questo sorriso e con l’immagine di una allegra comitiva scherzosa e burlona di ragazzi pieni di sogni e di legittime ambizioni da condividere. Ragazzi sani che al massimo si divertivano a coniare soprannomi per tutti noi, ma solo per ridere insieme e per divertirci. Buon viaggio Gianluca. Con l’affetto di sempre”.

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