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Basket serie C, da Isernia a Benevento per difendere la Miwa: la guardia Orefice si racconta
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Il mercato della Miwa Energia Cestistica Benevento ha regalato finora diversi nomi di altissimo spessore che lasciano pensare, senza presunzione, ad una stagione quantomeno divertente. Uno dei nuovi arrivati, il cui nome è garanzia, è Stefano Orefice, guardia ex Il Globo Isernia già in C Gold Campania della scorsa stagione. Napoletano, classe ’91 ed entusiasmo da vendere.
Stefano hai disputato le ultime due stagioni in C Gold. Quale la differenza con la Silver e a cosa dovrà abituarsi la Miwa?
Sicuramente parliamo di un livello differente. Magari il gap non lo si ritrova sul lato tecnico bensì su quello fisico e atletico. Nelle minors molto spesso puoi incontrare giocatori con tecnica sopraffina ma che magari peccano dal punto di vista fisico. La presenza di più stranieri e di giocatore più prestanti in generale, lo rende un campionato dal ritmo più elevato.
Nella stagione ad Isernia hai messo a segno 195 punti in 11 partite con una media elevatissima. Che stagione è stata?
Abbiamo iniziato male ma poi con il cambio di allenatore abbiamo registrato gli equilibri e siamo rientrati in carreggiata. Se non fosse stato per lo stop forzato avremmo raggiunto una tranquilla salvezza. Non era certo l’obiettivo di inizio anno ma per come si erano messe le cose direi che va bene così. Personalmente ho vissuto una buona stagione e ne sono soddisfatto.
Hai giocato per 6 stagioni a Pozzuoli dove sei praticamente un idolo. Da quel momento in avanti che piega ha preso la tua carriera e che giocatore sei diventato nelle successive esperienze?
A Pozzuoli ormai mi sentivo a casa, per me era una famiglia. Questo comportava che, tanto il legame con quella società, mi sacrificavo come potevo per ottenere ciò che cercavamo lasciando dunque anche minutaggio. Nelle ultime due stagioni ho dimostrato che posso vivere il campo da protagonista ed ho acquisito molta maturità.
Tu eri già in C Gold, non è stata dunque la molla della categoria a spingerti all’ombra della Dormiente. Raccontaci la scelta.
Mi hanno parlato più che bene della società e del suo progetto e non da ieri bensì già da un paio di anni. Appena si è palesata questa opportunità non me la sono fatta scappare e sono più che convinto della mia scelta.
Che stagione ti aspetti?
So che siamo una neopromossa e quindi non voglio ne illudere ne tantomeno esagerare ma mi sento di dire che, a prescindere dal realistico obiettivo playoff, l’appetito vien mangiando.
Quest’anno abbiamo diversi nuovi arrivi. Dacci un nome che tra tutti ci stupirà.
Io li conosco praticamente tutti e più che fare un nome posso dire, con certezza, che i 5 in campo faranno divertire molto. Motivo per cui mi auguro che diano la possibilità al pubblico di essere presente.
E’ la prima stagione post-COVID e la domanda è d’obbligo. Cosa cambierà?
A prescindere dai cambiamenti tecnici e pratici a cui oggi assistiamo magari anche nelle attività commerciali, mi auguro solo che non manchi il calore del pubblico. Dal punto di vista del gioco, ma chiaramente non posso esserne certo, potrebbe esserci qualche straniero in meno per mille motivi che già conosciamo e dunque il livello potrebbe risentirne. Ma sarà comunque un gran bel campionato.
Coach Marzullo sostituisce dopo anni Bruno Annecchiarico. Hai già vissuto esperienze con lui?
In realtà ci siamo corteggiati già l’anno scorso quando lui era sulla panchina dell’Avellino. A questo punto mi viene da dire che aveva intenzioni serie visto che alla fine ci siamo trovati. Ho avuto una ottima impressione del coach e non vedo l’ora di lavorare insieme a lui.
Ultima domanda. Sei mai stato a Benevento?
In realtà no ma sono stato in provincia. Non vedo l’ora di unirmi ai cinghiali sanniti anche per vivere la città. Forza Miwa!