Salute
Smettere di fumare è anche una questione di sapori

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Quando una persona smette di fumare, si manifestano una serie di reazioni e di benefici, e uno dei principali è il ritorno del gusto. Chi dice stop alle sigarette, dunque, può finalmente ritrovare i sapori e quindi gustare a pieno i cibi. In genere ciò avviene già dopo 48 ore di astinenza, per merito delle papille gustative, che si riattivano e che cominciano a riacquisire la loro sensibilità. Com’è ovvio che sia, ci sono poi molti altri benefici derivanti dallo smettere di fumare, come una ritrovata capacità polmonare, e un olfatto in grado di avvertire meglio gli odori. La lista dei vantaggi è molto ampia, e include i benefici sia a breve termine, sia a medio o lungo termine.
Cosa ci succede quando diciamo stop alle sigarette?
Oltre al fatto che possiamo riappropriarci del senso del gusto e dell’olfatto, ci sono una serie di cose che accadono quando diciamo stop al fumo. I vantaggi migliori naturalmente li registreremo con il tempo e con la pazienza: per fare un esempio, i polmoni possono impiegare anni per riprendere la piena funzionalità, ma in genere bastano un paio di settimane per sentirli “respirare” di nuovo. Dopo un mese cala il rischio di diabete, e dopo 12 mesi l’ex fumatore corre il 50% in meno di pericoli per quanto concerne le malattie cardio-circolatorie. Viene abbattuto drasticamente anche il rischio di infarto, ma sul lungo termine, ossia dopo almeno 15 anni. Come se non bastasse già questo, si smette inoltre di avere addosso lo sgradevole odore della sigaretta sin dai primi giorni di stop.
I sapori per smettere di fumare
I sapori tornano protagonisti, e possono essere importanti anche per raggiungere questo prezioso obiettivo. Ognuno ad esempio sceglie il suo favorito tra i vari tipi di liquido per sigaretta elettronica presenti sul web, mentre altri utilizzano i sapori in generale come stimolo per “dimenticare” la voglia di fumare. Alcuni esempi pratici? C’è chi mangia una caramella senza zucchero, una liquirizia o una gomma da masticare. Ricordiamo poi che la riscoperta del senso del gusto può fungere da ulteriore stimolo, innescando un circolo virtuoso finalizzato alla totale disintossicazione dalle sigarette. Inoltre, ci sono dei particolari sapori che non si sposano bene con il gusto del tabacco, e che rappresentano una sorta di “trucco” per evitare di accendersi una sigaretta. La frutta acidula, ad esempio, rende il gusto di queste ultime molto sgradevole, dunque fa passare la voglia di fumare. Al contrario, bisogna evitare i sapori forti e quelli piccanti, che invece aumentano la voglia di accendersi una sigaretta.
Ad ogni modo, i metodi per smettere con questo vizio ci sono, e non sono pochi. Dalle sigarette elettroniche (che ormai sono in commercio da diversi anni) ai sapori particolari, tavola e tecnologia possono offrire diversi spunti validi per combattere (e vincere) questa lotta alla dipendenza. Senza poi considerare altri sistemi classici come i libri scritti da chi c’è riuscito, che possono diventare un forte stimolo. In conclusione, non conta il come ma il risultato finale: l’importante è smettere di fumare, qualsiasi sia il metodo scelto.