Generica
Aromi e basi per svapo tassati come liquidi pronti: la proposta di legge per il 2024

Ascolta la lettura dell'articolo
I partiti di maggioranza al Governo hanno presentato un emendamento strutturato in base al quale tutti i prodotti liquidi destinati all’uso su sigaretta elettronica – dunque sia i liquidi scomposti che gli aromi e le basi neutre – siano sottoposti a tassazione al pari dei prodotti liquidi pronti all’uso (senza nicotina).
Una nuova tassa in vista?
Il destino dei liquidi scomposti, degli aromi e delle basi sembra dunque essere, dal punto di vista fiscale, quello di venire equiparati ai liquidi per sigaretta elettronica senza nicotina. Qualora l’idea delle due forze di maggioranza si tramutasse in realtà, tutto il settore del vaping sarebbe rivoluzionato, dal momento che qualunque prodotto allo stato liquido in vendita nei negozi dovrebbe essere trattato come un liquido pronto all’uso. In altre parole, sia gli aromi che gli scomposti dovrebbero essere dotati del contrassegno fiscale con il codice che viene attribuito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; in più, sarebbe richiesto il pagamento dell’imposta di consumo, che verrebbe quantificata al pari dei liquidi senza nicotina pronti all’uso.
Che cosa potrebbe cambiare
In caso di accettazione di questo emendamento, i cambiamenti previsti entrerebbero in vigore dal prossimo mese di Maggio 2024: un intervallo di tempo necessario a far sì che i depositi fiscali possano smaltire tutte le giacenze. Per i negozi, invece, ci saranno tre mesi di tempo in più a disposizione per proseguire la vendita degli articoli che poi saranno ritenuti non più idonei. Da un punto di vista pratico, la tassa sugli aromi non sarebbe differente dalla tassa sui liquidi privi di nicotina; il contrassegno fiscale dovrà fascettare le confezioni. In parole ancora più semplici, sarà sottoposto a tassazione tutto quello che verrà messo in commercio allo stato liquido. Va detto che per il momento deve ancora essere seguito l’iter parlamentare, con l’emendamento che prima di tutto dovrà essere votato in commissione; solo in caso di parere favorevole si procederà alla prima lettura in aula del Senato. A quel punto, in caso di approvazione dell’emendamento, gli scomposti e gli aromi potranno essere trattati, a livello fiscale, come liquidi senza nicotina pronti all’uso. Ci sarà dunque equivalenza fiscale, mentre la tassazione varierà in base alle decisioni politiche contingenti e in funzione dell’aumento della tassa sul tabacco. Questi prodotti, poi, potrebbero passare sotto il Monopolio di Stato al pari dei liquidi da inalazione.
Sigarette elettroniche e Monopolio di Stato
Da qualche anno ormai i liquidi per le e-cig sono, infatti, sotto Monopolio di Stato: i consumatori se ne sono accorti grazie alla presenza, sulle confezioni poste in commercio, dei tasselli fiscali. Da ricordare che, a suo tempo, la decisione che era stata presa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli era stata oggetto di discussioni anche aspre, alla luce delle novità che erano state introdotte nel settore. La pubblicazione da parte dell’agenzia del Direttoriale 83685/RU del 18 marzo del 2021 aveva consentito di disciplinare il commercio dei PLI, cioè i Prodotti Liquidi da Inalazione. L’articolo 10 di quel Direttoriale, fra l’altro, obbligava i rivenditori del settore a chiedere un documento di identità agli acquirenti per verificare la loro maggiore età. Sempre nel 2021 altre norme erano state emanate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con riferimento ai liquidi da inalazione. Più nel dettaglio, i negozi fisici erano stati obbligati a esporre, in maniera che divenisse visibile al pubblico, l’autorizzazione alla vendita. I negozianti, poi, avevano dovuto installare l’insegna con la scritta Liquidi Da Inalazione, il numero della rivendita e il logo della Repubblica Italiana, come quelle dei tabaccai.