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San Salvatore Telesino, l’opposizione attacca sulla rinuncia delle indennità di carica: “Non c’è la delibera”

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“Avevamo chiesto di poter collaborare, di essere informati sulle attività di solidarietà adottate o da adottare, di poter fornire il nostro contributo nel fronteggiare l’emergenza epidemiologica. Ci hanno digrignato i denti in faccia, quasi a voler cristallizzare questo status quo per poter fare da soli. Appunto. Da soli. Ed utilizzarlo come slogan. Come nelle più belle e spietate campagne elettorali, manca però una cosa. La sincerità e la chiarezza. O meglio, in questo caso, la serietà”. Così in una nota il consigliere di minoranza Alfonso Abitabile.
“Hanno fatto a gara su quale quotidiano pubblicare per prima la notizia di voler rinunciare alle proprie indennità di carica per donarle alle famiglie bisognose – scrive -. Li abbiamo richiamati, per ben due volte, ad un’assunzione di responsabilità. Una responsabilità che si son voluti prendere e l’hanno spiattellata al mondo ma che, nei fatti, è rimasta la solita chiacchiera. Ci siamo appellati, sbagliando, alla serietà, che soprattutto esige il momento. Abbiamo chiesto, per rispetto di tutti i concittadini e degli impegni assunti nei loro confronti, che la Giunta deliberasse la rinuncia all’indennità, individuando così la somma ammontante e le modalità di contabilizzazione ed attestazione nel capitolo del redigendo bilancio 2020, così da metterle nella disponibilità immediata delle famiglie maggiormente in difficoltà.
I nostri concittadini – attacca Abitabile – hanno il diritto di comprendere che non siamo noi a polemizzare o criticare, ma se l’amministrazione dice di contribuire rinunciando alle indennità deve farlo! Devono dar seguito alle parole, altrimenti restano titoli da giornale, quelli tanto amati e strappa applausi che inebriano i sensi, stordiscono e confondono le menti, sterilizzano l’intelletto e la capacità di riflettere. Chiediamo serietà. Perché affrontare la crisi col contributo ministeriale di 35.061 euro è importante, ma avere una potenza di fuoco comprensiva delle indennità ed ammontante a circa 90 mila euro è tutt’altra storia. Le parole, le polemiche sono futili. Parlano i fatti, e soprattutto parlano i numeri”.