PRIMO PIANO
Scuola e precari, la riflessione: ‘La politica sannita si preoccupi dei docenti esodati’
Ascolta la lettura dell'articolo
“Per la giornata di oggi 14 febbraio 2020, è stato indetto uno sciopero del comparto istruzione. Uno dei motivi della protesta è la tanto attesa stabilizzazione dei precari che dovrebbe avvenire, secondo le intenzioni del ministro Azzolina, con una procedura concorsuale che non trova il placet dei sindacati, nonché dei diretti interessati, ovvero gli oltre 100mila precari con tre anni di servizio.
Con la procedura prevista (80 quiz in 80 domande da superare con almeno 7/10) che dovrebbe “accontentare” solo 24mila precari a fronte di un numero almeno tre volte tanto, – scrive in una nota la docente sannita Mariagrazia De Castro – l’esito disastroso consisterà proprio in decine di migliaia di precari esodati. E quando si parla di precari, si parla di persone che hanno superato abbondantemente i 40 anni e che hanno prestato anche per oltre dieci anni servizio a tempo determinato nelle scuole.
Un territorio come il Sannio, che già soffre la perdita di alunni per lo spopolamento demografico, non può correre il rischio ulteriore di vedere letteralmente spazzare via da un decreto “ammazzaprecari” e relative famiglie, persone che vivono – se va bene – con 8-9 mensilità di stipendio e tre mesi di disoccupazione e che ogni giorno devono accollarsi centinaia di chilometri per raggiungere la propria scuola (naturalmente con la propria automobile visto che i trasporti pubblici sono sempre più remoti). Senza sapere se l’anno prossimo ci ritorneranno e senza garantire agli studenti continuità didattica.
Dovrebbe essere preoccupazione anche dei rappresentanti politici locali – conclude l’insegnante – se queste famiglie di futuri esodati dovranno essere costrette a emigrare al Nord per continuare la propria professione di docente, professione che svolgono con passione e competenza, pur vedendosi sempre più umiliati da scelte scellerate e poco lungimiranti. Sempre preoccupazione della politica, dovrebbe essere anche la perdita di docenti con esperienza che da anni prestano servizio dando prestigio e qualità all’istituzione scolastica che è sempre più presidio non solo di cultura ma anche di legalità e civiltà”.