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Impianto Sassinoro, la denuncia: ‘Da relazione geologo possibile inquinamento delle falde’
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Prosegue la protesta del Comitato Civico “Rispetto e Tutela del Territorio” sulla vicenda dell’impianto di compostaggio di Sassinoro. Questa mattina, i cittadini hanno presentato una relazione tecnica del geologo, Irene Savino, in merito ad alcune criticità idrogeologiche che sono emerse dagli studi degli esperti.
La documentazione, secondo l’associazione, dimostrerebbe come le falde – che partono dalla zona montana del territorio di Sassinoro – giungerebbero fino all’area Pip del comune sannita, dove sorgerà l’impianto, per poi proseguire il percorso fino al fiume Tammaro.
“Nella zona del capannone industriale – ha spiegato la geologa – l’acqua affiora naturalmente. Un fenomeno già noto, ma che è ancora più visibile in questi giorni dopo le piogge”. La preoccupazione dell’esperta e dei cittadini riguarda la possibilità di un inquinamento della falda che, dopo il passaggio nell’area Pip e nel capannone dove sarà realizzato l’impianto di compostaggio, giunge fino al fiume Tammaro e successivamente nell’invaso della diga di Campolattaro.
“La documentazione prodotta – ha aggiunto Nicola Zacchino, presidente del Comitato – sarà consegnata, come le precedenti, alla Procura della Repubblica di Benevento per sottolineare ancora di più la nostra preoccupazione. Ci troviamo in una zona dalle grandi potenzialità paesaggistiche e turistiche e crediamo, come già detto in altre occasioni, che lo sviluppo del territorio non possa passare attraverso attività legate ai rifiuti”.
Intanto, il Comitato è in attesa della visita del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che sarà a Benevento in occasione di un convegno promosso dall’Ente Geopaleontologico di Pietraroja. “L’incontro non è stato ancora ufficializzato – ha concluso il Comitato -. Ma il ministero è già a conoscenza della vicenda e speriamo che l’interessamento del Governo, lunedì potrebbe esserci anche un incontro in Molise con il premier Conte, sia propedeutico ad un rilancio delle aree interne contro lo spopolamento”.