Comune di Benevento
Dal degrado alla valorizzazione: a Benevento nasce la Biblioteca Comunale
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L’ultima volta che avevamo accostato Palazzo Paolo V ai libri era il gennaio del 2017 e vi avevamo mostrato questa immagine: oltre 2500 volumi di proprietà comunale abbandonati in scatoloni in un deposito dello storico edificio di corso Garibaldi.
Oggi si presentano così. Grazie all’impegno dell’assessore all’Istruzione, Rossella Del Prete, che insieme ai colleghi di giunta e ai dipendenti di Palazzo Mosti ha dato vita alla Biblioteca Comunale.
“Il lavoro di recupero e valorizzazione di Palazzo Paolo V – ha dichiarato l’assessore Del Prete – è stato ampiamente condiviso con il collega Oberdan Picucci. Un sentito ringraziamento anche a tutti i consiglieri comunali che, com’è noto, lo scorso mese di gennaio approvarono l’istituzione della Biblioteca Comunale”.
Al momento la biblioteca, ospitata al quinto piano dell’edificio, sarà aperta solo per le scuole e per progetti specifici, ma dal mese di gennaio si proseguirà con il lungo lavoro di catalogazione e archiviazione dei numerosi testi di proprietà di Palazzo Mosti. L’obiettivo è quello di aderire al più presto al catalogo del Servizio bibliotecario nazionale. “Un lavoro non semplice – ha sottolineato Del Prete -, ma che proveremo a portare avanti anche con il poco personale che abbiamo”.
Risorse umane che saranno garantite, per ora, con le collaborazioni delle scuole e dei volontari del Servizio Civile oltre ad una dipendente comunale che è stata impiegata, grazie a titoli specifici, nel progetto. Una menzione particolare la merita anche il fondo del professore Lorenzo Vessichelli che il Comune ha acquisito e che a breve sarà parte integrante della biblioteca.
Tra i prezzi pregiati alcuni dischi dei primi del ‘900 e spartiti musicali. Sempre a Palazzo Paolo V è stato aperto uno spazio didattico “Longobardo” allestito per le scuole.
La serata, però, è stata anche l’occasione per riscoprire la mostra di Giulio Baffi dedicata a Nino Taranto, recuperata dopo anni di abbandono. Presente in città il nipote dell’attore, l’omonimo Nino Taranto, anche lui artista comico, che si è anche esibito con il monologo “La mia Donna è differente”. Nella mostra anche moltissimi oggetti appartenuti al grande attore scomparso nel 1986.