CRONACA
Benevento, operazione antidroga della DDA: creato anche bunker per sfuggire a cattura
Ascolta la lettura dell'articolo
Dall’alba vasta operazione antidroga della Squadra Mobile a Benevento. Ordinanza di custodia cautelare in carcere per diciotto persone, coinvolte nell’indagine coordinata dalla Dda di Napoli.
L’OPERAZIONE – L’accusa è associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Quartier generale dell’attività illecita piazza San Modesto, con una organizzazione capillare e ramificata anche in provincia e in regione che, nel periodo di massima espansione, poteva contare sull’apporto di 30 ‘lavoratori’.
GLI AFFARI – Ingente il giro di affari del gruppo, capace di gestire fino a 50mila euro a settimana: in una recente perquisizione, infatti, sono stati sequestrati circa 12mila euro, provento dell’attività illecita, che avveniva anche nel Casertano e nel Napoletano, accreditando il sodalizio criminale agli occhi di organizzazioni malavitose ben più strutturate. Un ‘salto di qualità’ per la gang, confermato anche dal ritrovamento di una mitraglietta e armi utilizzate di solito in contesti malavitosi ben più pericolosi. Appare ancor più importante l’operazione, secondo le forze dell’ordine, che avrebbe anche evitato scontri con altre realtà criminali presenti nel Sannio.
Le tecniche di spaccio erano molteplici: in particolare con l’utilizzo di bici elettriche noleggiate con la droga nascosta anche nei manubri. Un modus operandi che ha reso ancor più complesse le attività investigative della Polizia di Stato.
GLI ARRESTI – Questi i 18 nomi coinvolti: Nicola Fallarino, 34 anni; Giuseppe Fallarino, 24 anni; Giuseppe Iele, 34 anni, di Benevento; Matteo Ventura, 23 anni, di Ceppaloni; Cristian Bertozzi, 37 anni; Maurizio Iuliano, 25 anni; Raffaele Iuliano, 28 anni; Alberico D’Auria, 23 anni, di Benevento; Aldo Pugliese, 26 anni, di Ceppaloni; Marco Intorcia, 30 anni; Enzo Martinelli, 38 anni; Stanislao Musco, 41 anni; Mauro Fornito, 46 anni; Roberto Ferrara, 46 anni; Pompeo Anzovino, 25 anni; Emanuele Tesauro, 28 anni; Cosimo Sferruzzi, 31 anni, Umberto Ianniello, 31 anni, di Benevento.
L’INDAGINE – Nel mirino degli inquirenti, guidati dal vice questore Emanuele Fattori, fatti che vanno dal novembre 2013 a gennaio 2015: tutto è partito nell’ottobre di 5 anni fa, dopo l’incendio di una Mercedes, avvenuto al Rione Libertà, di proprietà di un pregiudicato.
Da quel momento in poi gli inquirenti hanno iniziato ad indagare su roghi e pestaggi ai danni di assuntori morosi e complici che si ribellavano alla legge del capo, il 34enne Nicola Fallarino, che una volta fuori dal carcere, avrebbe ristabilito il potere in città sul traffico di droga. Secondo gli inquirenti, infatti, la banda gestiva quasi completamente il mercato dello stupefacente in città, provando anche a conquistare spazi in Valle Caudina. La caratterizzazione del capo, secondo i magistrati, era la sfrontatezza: Fallarino, infatti, ostentava il potere nel quartiere Rione Libertà, riuscendo sempre a reclutare nuovi pusher e alimentando così la propria attività illecita.
IL BUNKER – Tra gli episodi evidenziati dalla Mobile, anche la scoperta di un angusto bunker scoperto – grazie al fiuto delle unità cinofile – nell’abitazione del 34enne Fallarino. Il capo dell’organizzazione, per sfuggire alla cattura, aveva creato una sorta di nascondiglio, sfruttando il mobile letto del figlioletto, ricavandovi un vano con dei finti cassetti.