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Radici International, il beneventano Soreca nuovo responsabile regionale

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Il beneventano Valentino Soreca sarà il nuovo responsabile regionale dell’associazione politico-culturale RADICI International.

Da anni l’associazione – si legge in una nota – è impegnata nel duro lavoro di ricostruzione e ricerca storica che mira a far luce sulle verità storiche del periodo che riguarda il risorgimento italiano, informando, attraverso scritti, comunicati, convegni, incontri con le scuole e la comunità tutta, di quelle verità nascoste e ricostruite con falsità, offendendo il sud Italia. Impegnata a scuotere l’animo del meridione, facendo prendere coscienza di ciò che il sud è stato e di ciò che potrebbe ritornare ad essere partendo dalla cultura di cui il sud ne è culla.

“Stiamo attraversando un periodo storico molto particolare,  sia dal punto economico che politico e culturale. Disperazione vera – scrive Soreca – di una società dal punto di vista lavorativo che mette a rischio la salute emotiva di un popolo, in modo particolare del popolo del Sud Italia.

La politica che  nel suo più  grande dei principi ha  quello di sostenere e guidare il popolo verso un cammino di crescita sociale ed economica sembra volontariamente fallire dimostrando ancora una volta che tra cittadino e politico non c’è punto di unione, non c’è un traguardo comune.

La nascita di gruppi popolari, come ad esempio, il ‘Gruppo Briganti’ che, con più di 600.000 attivisti trasmette un segnale di forte speranza per l’orgoglio delle proprie origini sia territoriali che storiche, al tempo stesso pone anche un teorema preoccupante là dove la pazienza popolare potesse cedere di fronte alla necessità di sopravvivenza. Altri Movimenti, come quelli dei ‘Forconi’, appaiono come il braccio duro in contrasto con una linea moderata che non nella scissione ma nella ‘rivincita’ socio lavorativa territoriale pone i suoi principi.

Il Sud, a mio avviso, – spiega il neo responsabile regionale – non avrebbe bisogno di promesse, di elemosine e neppure di industrie e fabbriche se solo fosse lasciato libero di sfruttare le sue ricchezze che sono l’aria, l’ambiente, il territorio (fattori vitali per un turismo di eccellenza) una grande ricchezza nella produzione agricola unitamente a quella di trasformazione del prodotto locale. Il Sud ha tutto ciò che può richiamare enormi flussi economici turistici.

Ha le montagne, le colline ridenti, ha un paesaggio meraviglioso, ha i mari, la storia, la cultura, le tradizioni, le ricchezze agro alimentari e paesaggistiche unitamente ad una eccellente qualità di aria, di acqua e di clima. Ricchezze naturali a costo zero che Dio ci ha dato e solo in minima parte vengono sfruttate, anzi, in tantissimi casi addirittura danneggiate, come spesso le cronache riportano, da contaminazione poste in essere, ancora una volta, dal cinismo settentrionale con la complicità del malaffare locale attraverso sversamenti di rifiuti tossici e materiali inquinanti. E’ forte il grido di ‘appartenenza’ ed il riscatto orgoglioso delle proprie radici, in una Italia che ancora fa confusione storica tra il ‘Regno Savoiardo’ (usurpatore, despota ed assassino ed il Regno Borbonico (fiorente ed anticipatore di grande civiltà).

Il mio giuramento ed impegno – continua Soreca – sarà quello di collaborare per riscattare nel nostro presente il radicamento del territorio per il futuro delle generazioni a venire. Un riscatto estorsivo che abbiamo già pagato a Garibaldi ed al suo mandante Cavour.

Parlare di scissione dell’Italia sarebbe ed è anacronistico anche perché dopo il saccheggio dei garibaldini, l’eccidio dei Piemontesi e la colonizzazione del ‘re fantoccio savoiardo’ il seme del Sud non ha solo potenziato l’economia del Nord Italia riempiendo i vuoti occupazionali di manovalanza ma anche incrementato i registri degli uffici anagrafe (anche se qualche volta ufficialmente risultavano dei Brambilla o dei Cerutti se non dei Fumagalli) riempendo ben altri vuoti Settentrionali. Parlare di scissione dell’Italia sarebbe ed è anacronistico perché in seguito molte famiglie si sono ricongiunte ed ai Brambilla, Cerutti e Fumagalli sono iniziati a comparire, legittimamente, i Martino, i Gentile, i Mancuso, i De Rosa, i Gargiulo, i De Luca ed anche tantissimi Esposito e De Simone.

Parlare di scissione dell’Italia oggi sarebbe volersi separare dal sangue del nostro stesso sangue (Brambilla o Gargiulo che sia), parlare di riscatto e rispetto per il Sud diventerà, al contrario, di grande attualità e attivismo primario di unificazione equilibrata. In fondo, in Italia sono i numeri che contano e quando i numeri sono accompagnati dalla determinazione sana ed indirizzati verso una rivalutazione territoriali, divengono numeri elevati alla quinta potenza.

Mi attiverò, da subito, attraverso incontri con i rappresentanti delle altre province e regioni del Sud Italia affinché anche Benevento (la cui provincia ha subito i peggiori eccidi) venga inserita nel circuito delle ‘attenzioni’ di sviluppo socio economico culturale.

Il mio primo obiettivo? Ottenere già entro la primavera del 2018 – conclude Soreca – l’adesione di almeno un consigliere comunale ed aprire la strada alle speranze della parte più debole creando il gruppo consiliare di Radici che possa divenire ‘consultorio’ e punto di riferimento per quella fascia di cittadini, allo stato attuale, confusi, delusi e comunque bisognosi di attenzione. Una rappresentanza comunale che possa fare da tramite, da ponte, da punto di collegamento tra cittadino ed amministrazione locale”.

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