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Protesta in stazione, il Comitato pendolari accusa: “Mastella non ci ha mai ascoltato”

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“I veri pendolari disagiati e dimenticati della Valle Caudina questa mattina non hanno preso parte alla manifestazione che avrebbe dovuto vederli come protagonisti. Ma, non possono non cogliere l’occasione per far sentire la propria voce che da novembre urla rabbia ed esasperazione. Urla che attraverso comunicati, e-mail, inviti ad assemblea hanno fatto giungere al presente sindaco della città di Benevento che non ci ha degnati di risposta, diversamente dal sostegno e supporto ricevuto dai sindaci della tratta che va da S. Maria a Vico a Ceppaloni”. Così in una nota il Comitato Disagiati Ferrovia Benevento-Napoli Valle Caudina replica alle dichiarazioni del sindaco Mastella e alla protesta organizzata dal primo cittadino alle stazioni ferroviarie cittadine.

“Oggi – aggiunge nel comunicato – questa vetrina non ci onora e né vogliamo essere strumento di diatribe e contese politiche. Noi chiediamo che ci venga fornito un servizio pubblico dignitoso che paghiamo di tasca nostra, che ci faccia viaggiare bene e da esseri umani, ma che al momento non garantisce il rispetto delle basilari norme europee di trasporto pubblico. Viaggiamo da ben 5 mesi per 4 corse giornaliere con bus autosostitutivi a danno della pubblica spesa, e se vi è un ulteriore problema al materiale rotante i bus aumentano. Abbiamo treni nuovi ma non capienti che per il viaggio lasciano i passeggeri in piedi senza alcuna sicurezza. Non mancano treni sporchi, e dove perfino piove, tutto dovuto ad una manutenzione inesistente. Abbiamo battute d’arresto a passaggi pedonali per una linea che non trova via di ammodernamento e non trova un addetto ai lavori che organizzi il servizio in modo da evitare soste continue durante la tratta che arrecano ritardi costanti.

In tempi di evoluzione tecnologica – prosegue la nota – ci si ferma in una stazione non presenziata per effettuare un fonogramma di servizio e chiedere la chiusura di passaggi a livello non custoditi. Altro ritardo per chi dopo una giornata lavorativa ambisce a tornare a casa. Per non parlare degli orari che non tengono conto minimamente delle esigenze di pendolari e studenti, ma neanche del territorio che un servizio pubblico, finanziato con soldi pubblici, dovrebbe principalmente garantire. La dirigenza EAV ci ha già ascoltati ma nulla è cambiato.

Il signor sindaco – conclude il Comitato – avrebbe fatto bene a fare lo stesso, oggi saprebbe di cosa parlare. Non è solo una questione di tempi di percorrenza ma di modalità di gestione di un servizio che paghiamo come cittadini e che oggi rasenta la vergogna. Auspichiamo che dopo quanto scritto e ribadito nuovamente ci sia la volontà e il tempo di ascoltarci”.

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