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Donazione sangue, l’allarme di Fratres: “Sospesa la raccolta esterna”
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“I 12 gruppi di volontari dell’associazione Fratres della provincia di Benevento riescono a coprire l’intero territorio che va dal Fortore alla Valle Caudina. Eppure quest’anno la raccolta sangue esterna non ha avuto ancora inizio, a causa di alcuni disservizi”. Così in una nota il presidente provinciale della Onlus per denunciare i ritardi nella raccolta ematica.
“Le raccolte venivano effettuate – spiega la nota – grazie al personale medico e infermieristico del reparto del Centro Trasfusionale dell’Azienda Rummo di Benevento, con l’utilizzo dell’autoemoteca. Già lo scorso anno abbiamo avuto delle problematiche, risolte solo in parte. Per il 2017, invece, il servizio della raccolta esterna non è partito con una perdita di mancate sacche di sangue a disposizioni del Cento Trasfusionale e di conseguenza ai pazienti che ne avevano bisogno.
Tutto questo – aggiunge l’associazione – in un periodo particolare dove la richiesta di sangue è sempre maggiore rispetto alla disponibilità. Solo nel mese di gennaio con le mancate raccolte di Dugenta, Airola, Moiano e Telese Terme non sono state raccolte circa 140 sacche di sangue, questi tre gruppi da soli riescono a raccogliere oltre 900 sacche all’anno.
Inoltre, le donazioni sono calate dalle oltre 2000 del 2014 alle 1660 circa del 2016. La contrazione – spiega la Fratres – è dovuta alla riduzione delle raccolte esterne con soppressione. Ad ogni modo con la quantità di sangue raccolta dai nostri gruppi di volontari si riesce a soddisfare le urgenze delle cliniche e degli ospedali della provincia di Benevento. Allo stato attuale, però, sono in grosse difficoltà cercando di sopperire con donatori occasionali o addirittura acquistando sangue da fuori regione con un costo molto elevato.
Pertanto – conclude il presidente – mi auguro che a breve si possa ripristinare il nostro servizio che è svolto a titolo gratuito e con il massimo della serietà e professionalità cercando anche di educare e sensibilizzare sempre di più alla cultura della donazione i giovani”.