Riqualificazione urbana, De Pierro: “Tentativo fine a se stesso. Non c’è visione unitaria”

“L’amministrazione comunale, con delibera di giunta n. 121/2016, ha inteso partecipare al programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, finanziato con fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una prima corretta informazione che va data alla città, onde evitare strumentali equivoci o l’estemporanea spendita di risultati ancora al di là da venire, è che l’erogazione dei finanziamenti richiesti risulta subordinata alla positiva selezione dei programmi presentati, come elencati nella proposta progettuale denominata “La città di tutti, la città per tutti”, approvata lo scorso 29 agosto dalla Giunta comunale. E, pertanto, trattasi di risorse economiche non già riconosciute, ma tutte da conquistare proprio attraverso la qualità della progettazione messa in campo”. Così in una nota il capogruppo Pd a Palazzo Mosti, Francesco De Pierro.

“In tali sensi, e considerato il carattere strategico del programma intrapreso, – aggiunge De Pierro – sarebbe stata buona regola discutere di tale intervento straordinario in consiglio comunale con tutte le forze politiche rappresentate, affinché quest’ultime partecipassero all’individuazione delle zone e delle opere da considerarsi prioritarie nell’ambito del processo di riqualificazione e di messa in sicurezza delle periferie urbane.

Invece, è accaduto che l’Assessore Pasquariello e la sua Giunta hanno pensato bene di “appropriarsi” di ogni valutazione di merito, rinunciando pregiudizialmente a richiedere un fattivo contributo alle opposizioni ed, in particolare, al PD sannita, che pur annovera tra le sue fila proprio la persona del Sottosegretario alle Infrastrutture. Sarebbe stato certamente corretto, oltreché politicamente intelligente, aprire un’interlocuzione di carattere istituzionale con Del Basso De Caro, allo scopo di attivare un gioco di squadra comune nell’esclusivo interesse della città, per centrare un risultato il cui esito finale, ossia l’individuazione dei progetti meritevoli di finanziamento, dipende dalla valutazione rimessa al Nucleo ministeriale da insediarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’art. 2 del dpcm del 25.05.2015.

Sicché, proprio tale mal posta autoreferenzialità, – prosegue – ha fatto commettere, ad avviso del PD, alcuni gravi errori di impostazione presenti nella delibera di partecipazione al bando, che potrebbe mettere in serissimo pericolo l’acquisizione dei finanziamenti auspicati. Non potendo interloquire direttamente con l’amico Pasquariello in Consiglio Comunale, mi sia permesso, cionondimeno, sulla stampa muovere qualche rilievo sull’approssimazione amministrativa dimostrata dalla Giunta anche in quest’occasione.

E precisamente, la delibera n. 121/2016 non individua/delimita per nulla le aree periferiche di intervento, come invece imporrebbe di fare l’art. 2, co. 2, del Bando, recante i criteri per l’individuazione delle zone urbane da riqualificare, ragion per cui non si comprende come siano state previste/allocate le opere pubbliche di cui all’intervento straordinario oggetto del futuro finanziamento. Il pericolo è quello è che per eccessiva indeterminatezza o superficialità della proposta si perdano risorse significative per la nostra comunità.

In particolare, poi, non appaiono rientrare nella tipologia di interventi ammissibili quelli da realizzarsi col concorso delle risorse private, a meno che non si voglia considerare, ad esempio, Piazza Risorgimento (area ex collegio La Salle), oppure il Rione Mellusi (impianto sportivo di via Salvemini) zone periferiche della nostra città!!! con le caratteristiche indicate dal Bando (art. 2, co. 2). Lo stesso discorso vale per l’ex immobile delle Orsoline!!!

Inoltre, – continua il consigliere comunale d’opposizione – la riqualificazione urbana poteva essere indirizzata principalmente al recupero del decoro del patrimonio abitativo pubblico esistente in città da anni fortemente deteriorato, al posto di prevedere un’inutile polverizzazione degli interventi, coinvolgendo in tale importante progettualità anche lo IACP, come pur consente l’art. 3 del Bando, secondo cui l’Ente Locale partecipante favorisce la più ampia partecipazione all’attuazione dei progetti anche di altri soggetti pubblici.

Insomma la sensazione è quella – conclude De Pierro – di un tentativo fine a se stesso di recuperare soldi per opere prive di una visione unitaria, senza alla base un disegno strategico finalizzato alla riqualificazione di quartieri appesantiti dal degrado. Fin qui l’opera della Giunta Comunale, sarà poi interessante verificare ogni singolo studio di fattibilità tecnica ed economica posto a fondamento della proposta progettuale, e ciò allo scopo di comprenderne i motivi ispiratori e la qualità della progettazione posta in essere”.