Comune di Benevento
Stop alle bici sul Corso, Mastella: “Non torno indietro”. Ma le polemiche continuano
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“Non ce l’ho con i ciclisti, ma non ho nessuna intenzione di ritirare il divieto lungo corso Garibaldi”. E’ lapidaria la risposta del sindaco Clemente Mastella in merito alla polemica che da qualche giorno infuria a Benevento. Il divieto di transito lungo il salotto buono della città ha spaccato in due l’opinione pubblica: da un lato i pedoni che gioiscono per il divieto e dall’altro ciclisti e cittadini, che utilizzano la bici come mezzo di trasporto, infuriati perché gli si nega l’accesso in un area che collega agevolmente il centro storico con il viale Atlantici e Mellusi.
“L’esigenza del divieto – ha commentato il primo cittadino – nasce dalla volontà di tutelare le famiglie e le persone che percorrono a piedi il corso”.
Una motivazione non condivisa dagli amanti delle due ruote che continuano a protestare sottolineando l’importanza dell’utilizzo di un mezzo di trasporto alternativo e non inquinante e che la maleducazione di qualche ciclista più giovane – che scambia le strade per velodromo – non può essere il metro con il quale giudicare un’intera ‘categoria’.
Nei giorni scorsi, c’era stata la lettera del presidente di Benevento Longobarda, Alessio Fragnito, che chiedeva al primo cittadino di ritirare l’ordinanza. A questa richiesta si aggiunge anche don Renato Trapani, direttore della Pastorale Giovanile della diocesi e tra gli organizzatori della seconda edizione del cicloraduno “Pedalando con Mario”, in programma per il prossimo 4 settembre.
Il sacerdote in un post sulla bacheca Facebook di Fragnito racconta che la richiesta di autorizzazione per transitare lungo il corso “a passo d’uomo e tutti insieme non è stata accolta favorevolmente dall’amministrazione comunale”.
I partecipanti, infatti, avrebbero dovuto sfilare per il centro cittadino in un corteo festoso di fronte al negozio dello storico commerciante del capoluogo. “Ovviamente – prosegue Trapani – passeremo lo stesso, ma rispetteremo questo divieto portando a piedi le nostre biciclette. Anche questo sarà un modo per manifestare le nostre perplessità circa l’ordinanza in questione. Educare non è arte facile – conclude il parroco -. Vietare è la via più sbrigativa per risolvete problemi di coscienza e responsabilità”.
Il dibattito è ancora aperto nonostante il secco “no” di Mastella. Appare evidente, infatti, che il divieto certifica la presenza della “categoria” dei ciclisti in città: persone che non praticano solo lo sport, ma che utilizzano la bici come mezzo di trasporto quotidiano.
Con il divieto, dunque, sarebbe anche il caso di immaginare un percorso ciclabile che colleghi il centro storico con gli altri quartieri cittadini per tutelare anche l’incolumità dei ciclisti.