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CULTURA

Luca Aquino prende la direzione artistica del ‘Bari In Jazz’ ed inaugura la XII edizione

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Dopo aver brillantemente diretto il “Pozzuoli Jazz Festival” e “Riverberi”, al quale è particolarmente legato, poiché ideato a Benevento, sua città natale, Luca Aquino prende la direzione artistica della dodicesima edizione del festival Bari in Jazz, una delle manifestazioni di punta che apre l’estate pugliese, si ripresenta anche quest’anno in versione metropolitana confermando l’importante novità che ha segnato lo scorso anno un passaggio nella storia della rassegna organizzata dall’associazione culturale Abusuan in collaborazione con l’associazione Murattiano.

“Da qualche mese, con la conferma delle onde gravitazionali, già anticipate dal Albert Einstein nel 1916, abbiamo la certezza che anche l’universo ha un suono – commenta il direttore artistico del Festival metropolitano Bari in Jazz, Luca Aquino – Qualche giorno fa ho ascoltato la prima registrazione sonora, effettuata e condivisa on line dagli scienziati dell’osservatorio LIGO, e ho provato la stessa emozione di quando ascoltai, per la prima volta, il suono soffiato di Chet Baker e la stellare versione di “My Funny Valentine” di Miles Davis. L’ampiezza e la profondità dei loro silenzi, la maestosità di ogni singola nota, il senso di rotazione del loro vibrato, il pensiero lucido e allo stesso tempo etereo, sempre alla base della loro attività creativa, nel caso di Miles dirompente come la collisione di quei due buchi neri che ha dato il La all’onda sonora rilevata. La musica è viva se libera. Nella nostra galassia ci sono nove miliardi di pianeti abitabili come la Terra e nell’universo osservabile ci sono cento miliardi di galassie. Buona musica”.

Musica e territorio. Il festival si espande come un’onda sonora dal capoluogo pugliese fino ai comuni della città metropolitana che ospiteranno gli eventi musicali in programma: Bari, Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Conversano, Corato, Gioia del Colle, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Turi. In tutto più di 20 performance live e altri eventi correlati capaci di attrarre un pubblico eterogeneo per interessi e gusti musicali, grazie ad un cartellone ricco di importanti presenze nazionali ed internazionali e talenti locali, selezionati dal direttore artistico, il musicista Luca Aquino.

Bari in Jazz 2016, che fa parte dell’Apulia Jazz Network, la rete dei festival jazz di Puglia Sounds, si conferma quindi  come un festival diffuso: dal1° giugno al 28 luglio riempirà luoghi di pregio e piazze: Cattedrale e Auditorium Vallisa a Bari, piazza  Duomo a Giovinazzo, piazza Gonnelli a Turi, piazza Sedile a Corato, l’Atrio di Palazzo de Mari ad Acquaviva delle Fonti; i concerti di artisti  di fama internazionale si terranno anche sulla spiaggia di Cala Paura a Polignano, al Trullo Sovrano ad Alberobello, al Chiostro di San Benedetto a Conversano, al Castello Svevo di Gravina in Puglia, al teatro Rossini a Gioia del Colle e all’anfiteatro Ponente a Molfetta.Novità di questa seconda edizione metropolitana è il Bari in Jazz Kids, una sezione dedicata ai ragazzi, con il sostegno della compagnia aerea Royal Jordanian, in collaborazione con la Jordanian National Orchestra Association e l’ Orchestra Borgo Antico e Città dei bimbie che rientra all’interno della campagna internazionale UNESCO #UNITE4HERITAGE.

L’apertura è il 1 e il 2 giugno con Bari in jazz Kids che ospita la Jordanian National Orchestra. Si entra nel vivo del programma il 6 giugno a Bari con la musica della mazarese Sade Mangiaracinae il 7 giugno conil violoncellista Ernst Reijseger (Auditorium Vallisa),l’11 giugno a Giovinazzo (Piazza Duomo) è la volta della nuova promessa della musica di Capo Verde Elida Almeida.Il 12 giugno l’hammond di James Taylor Quartet a Molfetta (Puglia Outlet Village) mentre il 19 giugno a Turi (Piazza Gonnelli) è in programma il concerto di Sunna Gunnlaugs, una delle più importanti pianiste islandesi. Il 20 giugno a Corato (Piazza Sedile) suonerà Pat Thomas, una delle figure centrali della generazione degli anni ‘60/’70 in Ghana e il 23 giugno a Gioia del Colle (Teatro Rossini) Samy Thièbault, noto sassofonista francese. Il 25 e il 26giugno a Polignanoa Mare (Cala Paura) si esibiranno il primo giorno Paola Turci e il musicista jazz salentino Raffaele Casarano con il pianista Mirko Signorile in duo, mentre la seconda data ha come protagonista Carmen Souza, una delle voci più interessanti della nuova generazione della world music. Nell’affascinante atmosfera del Castello Svevo di Gravina in Puglia sarà in concerto il 28 giugno il triestino Enrico Rava, trombettista, compositore e scrittore noto anche per la sua fama oltreoceano,  in duo con Giovanni Guidi al pianoforte mentre il 29 giugno, sempre presso il Castello, salirà sul palco Banda del Bukò per una serata all’insegna della musica balcanica e della festa. Gli appuntamenti con il Festival metropolitano continuano il 4 luglio ad Acquaviva delle Fonti (Atrio Palazzo de Mari) con il compositore francese Christophe Chassol, 8 luglio a Conversano (Chiostro San Benedetto) IRusconi, il 22 luglio a Molfetta (Anfiteatro Ponente) si esibirà – unica data nel sud Italia – Gregory Porter, il baritono che unisce la purezza del jazz e il calore del blues. Gli ultimi due appuntamenti del Festival sono in programma ad Alberobellonel piazzale del Trullo Sovrano, rispettivamente il 27 luglio con ospite il sassofonista norvegese Hakon Kornstad, e il 28 luglio saliranno sul palco Paolo Fresu, Omar Sosa eJaques Morelenbaum. In via di definizione la data del concerto The Visual Trio di Nino La Montanara e di Daniela Spalletta Trio.

Ad arricchire il percorso del Festival, quest’anno la rassegna Summer Sounds organizzata con Puglia Outlet Village. Tre i concertia Molfetta all’interno del Puglia Outlet Village: la storica formazione degli Avion Travel il 16 luglio, il ritmo afro americano di Enzo Avitabile e i Bottariil 23 luglioe la cantante rap francese di origini cilene Ana Tjoux il 29 luglio.

Luca Aquino sulla scia del “Bari in Jazz” intende valorizzare e promuovere a macchia d’olio in tutta la provincia beneventana anche il festival  “Riverberi”, concependolo sotto forma di progetto territoriale. L’obiettivo primario, come direttore delle kermesse che cura artisticamente, è quello di diffondere il sincretismo musicale e culturale cercando di abbattere le barriere ideologiche che ostruiscono pesantemente il processo evolutivo dell’arte.

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