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Registro Unioni Civili, la lettera di Gnerre: adesso anche Benevento è una città “moderna” e “civile”?

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“Et voilà!.. finalmente anche Benevento ha il suo Registro delle unioni civili. Ergo anche Benevento è una città moderna e finalmente “civile”. Finora non lo era, ovviamente. Io non sto qui a dire: si è fatto questo benedetto Registro, quando ben altro si poteva fare.

Non lo affermo per due motivi: primo, perché è ovvio che in una città c’è sempre qualcosa da fare; secondo, perché stando a questo ragionamento, una volta che le urgenze fossero rispettate, si potrebbero approvare anche cose di questo genere. No, questo non lo affermo; dico piuttosto un’altra cosa ed entro nel merito del mio intervento.

E’ evidente che un’operazione di questo tipo risponde ad una scelta ideologica e propagandistica. Ideologica, perché fino a quando non sarà approvata una legge in tal senso (delle unioni civili)… non se ne comprende il motivo, se non per far capire che anche Benevento starebbe dalla “parte giusta”. Propagandistica, perché politicamente qualcuno vuol far intendere di essere adeguatamente “avanzato” da meritare consenso.

Intanto viene meno (sta ormai accadendo troppo spesso) il senso vero e autentico della politica che dovrebbe essere quello non di correre dietro le mode né quello di ricercare consenso in una dimensione puramente “mercatista”, ma di pensare all’ormai dimenticato “bene comune”.

E qui mi permetto (non certo per deformazione professionale) di offrire un po’ di ripasso di cosa è il “bene comune”. Lo offro a tutti, in special modo a quei politici che sono convinti che il loro agire sia comunque espressione delle radici del popolarismo cristiano. Il “bene comune” non s’identifica semplicisticamente con la somma dei singoli e diversi beni individuali, ma con il fine oggettivo di tutti gli uomini.

Fine esclusivamente “naturale” in rapporto alla “legge naturale” (per chi non dovesse riconoscersi in una confessione religiosa), fine anche “soprannaturale” (per chi invece si riconosce in una confessione religiosa). Nulla a che vedere, dunque, con il desiderio individuale. Proprio nulla. Anzi, si tratta di ragionare ed agire agli antipodi di questa prospettiva.

Ed è qui che quella che sembra la lungimiranza dei politici beneventani (per tornaconti propagandistici ed elettoralistici) si trasforma invece in una mossa controproducente e perfino ottusa. Infatti, il messaggio che si lancia con un’operazione di questo genere (il Registro delle unioni civili) è quello di dire ai nostri ragazzi che ciò che conta è seguire ciò che individualisticamente si vuole seguire, che l’unica bussola di orientamento sarebbe il soddisfacimento dei propri desideri, che oltre il proprio io non ci sarebbe nulla. E questa è, diciamocela tutta, il suicidio della politica; cioè l’annullamento di qualsiasi interesse al “bene comune”.

C’è ancora una cosa che ritengo necessario dire ai nostri politici. Ma davvero costoro credono che il vento soffi definitamente verso una certa direzione? E, inoltre, davvero credono che ciò che viene pontificato dai media, dalle grandi “intelligenze” televisive degli ancora più “intelligenti” talk-show, che ciò che insegnano i grandi quotidiani nazionali, sia ciò che pensa la gente?.. o per lo meno che penserà la gente in un futuro molto prossimo. Io sono convinto che così non sarà. E lo dico perché sto quotidianamente a contatto con i giovani e posso garantire che molti di questi sono migliori di tanti padri e mostrano un’affezione al buon senso, alla dimensione valoriale molto più spiccata delle generazioni che l’hanno preceduta… compresa la mia che ritengo sia stata la peggiore di tutte.

Concludo con un appello. Un appello a chi ha a cuore la storia e la tradizione della nostra città, di parlare, di avere un po’ di coraggio per dire qualcosa su ciò che è avvenuto, sta avvenendo e avverrà in offesa alla centralità della famiglia, non aggiungo l’aggettivo “naturale”, perché di famiglia ve ne è una sola… il resto è parodia.

Mi appello anche (e soprattutto) a coloro che sono investiti di una missione, quella di custodire e di curare le anime: che dicano anche loro qualcosa! Lo so che anche in quegli ambienti ormai il correre dietro le mode, il prostrarsi dinanzi al “mondo”, e il politicamente corretto pare sia diventato il Quinto e superiore “vangelo”… e non c’è peggiore mondanizzazione che questa. Ricordo però loro che ogni omissione ed ogni silenzio rimarrà nella storia e che nessuno scorrere del tempo potrà completamente cancellare”. (Corrado Gnerre)

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