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I 100 anni della relatività generale di Einstein: l’Unisannio ricorda il grande scienziato con ore di lezione sull’Universo
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GUARDA VIDEO A poche settimane dal centenario dell’ultima lezione di Albert Einstein presso l’Accademia Prussiana delle Scienze sulla sua teoria della relatività generale in cui espose, il 25 novembre 1915, per la prima volta la corretta formula delle equazioni di campo gravitazionale, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio ha ricordato lo scienziato con tre ore di full immersion presso l’aula magna di via delle Puglie sulla visione dell’Universo da Galilei alla relatività di Einsetin passando per le verifiche della relatività generale concludendo con la teoria del genio della Fisica e la cosmologia.
A relazionare i professori Antonio Feoli ed Arturo Stabile dell’Università del Sannio e Antonio Stabile dell’Università di Salerno.
Con la sua equazione di campo, che rappresenta il focus della relatività generale, Einstein apportò una rivoluzione del concetto di gravità e nella conoscenza del mondo: secondo questa teoria la forza gravitazionale è la curvatura della dimensione spazio-tempo in cui si muove l’Universo.
In pratica per Einstein, ciò che fa muovere gli oggetti, e in particolare quelli sottoposti alla forza di gravità come ad esempio i pianeti attorno al Sole, non è una forza che agisce a distanza, ma la modifica, per la presenza di grandi masse, della geometria dello spazio nel quale si muove l’oggetto.
La teoria gravitazionale di Einstein ha portato, tra le altre cose, alla previsione dei buchi neri, delle lenti gravitazionali e di tanti altri fenomeni astrofisici, prima sconosciuti.
Pochi gli effetti applicativi per la vita quotidiana degli esseri umani ma, come ha spiegato il docente di Fisica presso il dipartimento di Ingegneria dell’Univeristà del Sannio, Feoli, uno di questi è, per esempio, il sistema di Gps.
Le dichiarazioni nel servizio video