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Ottantanove studenti del “Moscati” a scuola di ricerca scientifica per la tutela dei fiumi Calore e Sabato
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GUARDA VIDEO Avvicinare i ragazzi alla natura e alla vita dei fiumi Calore e Sabato della città di Benevento attraverso percorsi didattici, attività di laboratorio ed esplorazioni sul campo è l’obiettivo che si pone il progetto “AmbienteFaScuola”, presentato questa mattina presso l’aula magna del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università del Sannio.
Un’interazione tra l’ateneo sannita e l’istituto comprensivo “Giuseppe Moscati”, che ha ideato l’iniziativa, ottenendo il sostegno del direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio, Fernando Goglia, per innescare negli studenti più giovani la curiosità verso la cultura scientifica e porre i primi passi per una strategia di tutela e salvaguardia dell’ambiente.
“Sono previsti inizialmente quattro incontri all’interno dell’ateneo sannita che proseguiranno con approfondimenti nelle nostre aule scolastiche e esperienze sul campo”, ha spiegato la vicaria del “Moscati”, Elena Stanzione.
Sono previsti tre anni di attività rivolte agli 89 studenti delle cinque prime classi” – ha evidenziato la referente del progetto, Leonilda Capasso – al termine dei quali gli alunni coinvolti presenteranno report, prodotti multimediali come mappe interattive e ipertesti, documentari e video, un opuscolo arricchito di grafici, tabelle e disegni, oggettistica e/o plastico.
Sarà un approccio soprattutto empirico quello che i docenti e ricercatori utilizzeranno attraverso un linguaggio semplice per spiegare ai ragazzi le ordinarie attività di laboratorio e di analisi sullo stato dei fiumi che il dipartimento di scienze e tecnologie portano avanti.
“Fondamentale che i più giovani apprendano i concetti della cultura scientifica che fa passi da gigante ogni giorno”, ha detto il direttore del dipartimento di Scienze e Tecnologie, Fernando Goglia, che ha anche sottolineato quanto anche per i docenti universitari coinvolti questo progetto sia una sfida, soprattutto per l’approccio didattico da applicare a studenti di 10 anni.”
Le dichiarazioni nel servizio video