Religione
La città di Benevento dà l’ultimo saluto a don Miraglia. Mugione: “Comunicava l’amore di Cristo con semplicità”
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“Un parroco buono, una persona umile e al tempo stesso capace di comunicare l’amore di Cristo verso il prossimo e la grazia della vita”. Così l’arcivescovo di Benevento, Andrea Mugione, ha voluto ricordare don Domenico Miraglia dall’altare del Duomo del capoluogo.
La cattedrale cittadina, infatti, è stata prescelta per dare l’ultimo saluto a don Mimì, parroco emerito di San Donato, cappellano dell’ospedale Fatebenefratelli, rettore della chiesa di Santa Lucia e fondatore della società sportiva “Forza e coraggio”, scomparso lo scorso 26 marzo.
Moltissimi gli amici, i fedeli e i conoscenti che hanno voluto rendere omaggio al sacerdote che per tutti ha rappresentato un esempio di vita e di dedizione verso il prossimo.
“Ora lui vive con il Padre – ha proseguito il pastore della chiesa sannita –. Quel suo slogan ‘forza e coraggio’ lo ha accompagnato nel campo sportivo, ma anche nella sua attività di parroco che la comunità di San Donato non potrà mai dimenticare”.
Emozionatissimi gli appartenenti della parrocchia che ha guidato per quasi trent’anni. Dall’altare e tra i banchi riaffiorano momenti di vita quotidiana: le chiacchierate in chiesa, la passione nelle attività e le ore trascorse in corsia al fianco dei pazienti del Fatebenefratelli.
“Ti ricorderemo sempre con affetto – legge una voce emozionata dal pulpito –, la tua semplicità sarà sempre la nostra guida”.
Presente anche una delegazione di calciatori della “Forza e Coraggio” , società sportiva che don Miraglia fondò nel lontano 1972 con Cosimo Falda.
Tra i banchi del Duomo, però, c’erano anche le “vecchie glorie” della squadra: quei ragazzi che grazie a don Mimì hanno sognato di essere dei calciatori professionisti e che, grazie ai suoi insegnamenti, oggi sono divenuti dei veri uomini.