CRONACA
Mafia, otto arresti per estorsione. Ordinanza anche per tre sanniti coinvolti già nell’inchiesta “New Bridge”

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La polizia sta eseguendo 8 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti, tra cui Francesco Palmieri, ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa americana dei Gambino. Coinvolti anche tre sanniti, finiti già in manette a febbraio per l’inchiesta “New Bridge” che ha provato i collegamenti tra i Gambino e le cosche della ‘Ndrangheta.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Potenza su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. L’accusa per tutti è associazione a delinquere finalizzata all’estorsione con l’aggravante del metodo mafioso e della transnazionalità. Vittima della tentata estorsione è Lorenzo Marsilio, imprenditore lucano titolare della ‘Sudelettra’.
L’inchiesta del Servizio centrale operativo della Polizia e della squadra mobile di Matera, ha preso spunto da una segnalazione delle autorità americane, con le quali c’è stata una costante e continua collaborazione. Oltre a Palmieri, la Polizia ha arrestato Giovanni Grillo, detto Johnny e considerato il personaggio chiave dell’inchiesta, bloccato all’aeroporto di Malpensa mentre stava imbarcandosi cin un biglietto di sola andata per gli Usa e Salvatore Farina, figlio del boss defunto Ambrogio.
Ordinanza anche per Carlo Brillante, 49enne di Montefalcone di Val Fortore; Raffaele Valente, beneventano in carcere negli Usa; Daniele Cavoto, 28enne nato a Benevento e residente a Montefalcone di Val Fortore; Michele Amabile, napoletano con dimora negli Usa; Francesco Vonella, 27enne di Catanzaro e domiciliato a Montefalcone di Val Fortore.
Francesco Palmieri e’ stato arrestato a New York ed era venuto in Italia nei mesi scorsi per riscuotere un credito dei boss delle famiglie americane. L’uomo è stato bloccato dai poliziotti in un appartamento di Brooklyn, dove abitava senza risultare registrato. Oltre a Palmieri, è stato arrestato a New York anche Amabile. All’operazione hanno partecipato anche funzionari della polizia italiana.
L’indagine, sottolineano gli investigatori, ha documentato “ancora una volta l’esistenza di un tradizionale e consolidato asse criminale tra i sodalizi mafiosi operanti negli Usa e le organizzazioni radicate sul territorio italiano”. (Ansa)