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Legami tra letteratura ed arti visive nell’ “Alfeo e Aretusa” del prof. Cimino
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Liceo Artistico Statale di Benevento
Studenti: Silvia Spidalieri, Marco Culicigno, Carlo Junior Scaperrotta Sanabria, Bruno Frangione, Massimiliano Carangelo, Fernando Masone
Docente di progetto: Francesca Cardona Albini
Tutor ntr24: Massimiliano De Cesaris
L’attività culturale e didattica del Liceo Artistico di Benevento, non si esplica esclusivamente attraverso pratiche pittoriche, scultoree, architettoniche e grafiche, ma anche attraverso produzioni letterarie.
Oggi ci interesseremo proprio del legame tra arte visiva e arte letteraria parlando dell’ultimo lavoro del professore Maurizio Cimino, insegnante di Storia dell’Arte.
Il professor Cimino ha conseguito la laurea in lettere presso l’università Federico II di Napoli, specializzandosi successivamente in Storia dell’Arte presso la stessa università.
L’interesse per l’arte ha avvicinato il professore al mondo del cinema, collaborando alla realizzazione del film “Il Fotografo” e a quello letterario con la stesura di alcuni libri.
L’ultimo – presentato il 6 gennaio 2013 al Museo del Sannio di Benevento – tratta il tema della mitologia collegata alla civiltà Occidentale e la profonda influenza che questa ha su arte e letteratura.
Il titolo del libro è “Alfeo e Aretusa” Giovinezza dei miti greci (Natan Edizioni) e narra l’amore del fiume Alfeo per la ninfa Aretusa trasformata dagli dei in una fonte la cui acqua si unisce a quella del fiume per sempre. La realizzazione della copertina è stata affidata dall’autore ad un ex studente del Liceo Artistico, Mario Perrotta, che ha disegnato l’immagine dei due protagonisti.
La ninfa Aretusa, di cui Alfeo era innamorato, per sottrarsi al suo corteggiamento, fuggì in Sicilia dove, grazie ad Artemide, si trasformò in fonte. Il dio, al fine di ritornare da lei, pregò Zeus di cambiare il corso del fiume di cui era padrone. Zeus, impietosito da Alfeo, gli permise di deviare il suo corso passando sotto le acque del mar Ionio per sfociare nei pressi di Siracusa, nell’isola di Ortigia dove avrebbe incontrato di nuovo la ninfa Aretusa.
Si narra anche di una leggenda secondo la quale una coppa gettata nel fiume Alfeo sia poi riemersa nella fonte Aretusa.
Il mito si snoda, dall’inizio alla fine, nell’acqua, l’elemento vitale per eccellenza. Come il fiume e la fonte, fusi per sempre in una cosa sola, il mito trascorre dalla terra e dal mare della Grecia nelle acque millenarie della cultura occidentale, confondendosi con essa.
Durante la nostra intervista, l’autore ci ha rappresentato le emozioni che lo spingono a scrivere:
“quando scrivo sono mosso, innanzitutto, da un’esigenza interiore: il piacere di studiare, di scoprire cose nuove per me, di trovare rapporti, collegamenti. Se ritengo, poi, che il mio lavoro possa essere interessante anche per altri, mi pongo il problema della pubblicazione”.
Questa esigenza di condividere le proprie conoscenze, ha spinto l’autore a far ricorso all’autofinanziamento per poter pubblicare il suo “Alfeo e Aretusa”.
Lo sforzo è stato premiato dal successo riscosso: prestigiose università quali la Columbia di New York, l’università di Yale, l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la Biblioteca del Congresso di Washington hanno infatti acquistato il volume, riconoscendo con ciò la qualità dell’opera ed anche permettendogli di recuperare parte della somma investita per la pubblicazione.
Ma la produzione letteraria di Cimino son si conclude con “Alfeo e Aretusa” : il professore sta già lavorando ad altri temi per la stesura di due nuovi libri.
Nel merito, Cimino ci anticipa che uno tratterà delle ricerche sulla cattedrale di Benevento all’epoca dell’arcivescovo Vincenzo Maria Orsini – divenuto Papa sotto il nome di Benedetto XIII – curate dal direttore della Biblioteca Arcivescovile di Benevento Mario Iadanza e un secondo libro tratterà delle forme di rappresentazione della morte nell’arte Occidentale.
Lasciamo il professore Cimino, aspettando con curiosità l’uscita del suo prossimo libro.