POLITICA
Nunzia De Girolamo scrive a Berlusconi e Alfano: “Basta scontri”

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“Dopo il voto di fiducia al governo Letta e dopo la scelta del presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, di votare favore, non ci si chiede tanto che cosa farà l’esecutivo, ma ci si esercita sulla compilazione di elenchi di fedeli e traditori, falchi e colombe. La politica mediatica, si sa, si alimenta anche di questo.” Inizia così la lettera scritta da Nunzia De Girolamo, indirizzata a Silvio Berlusconi e Angelino Alfano.
“Ma avendo vissuto le drammatiche ore della vigilia, – scrive il ministro alle politiche agricole – sono con vinta che la scelta del presidente del nostro partito non sia stato un passo indietro, ma in avanti. In molti parlano di conti che non tornavano, di dissidenti sul piede di guerra e questo può anche starci. Ma la scintilla è stata la constatazione che i nostri temi, quelli che interessano i sostenitori del Pdl, dalle imprese ai piccoli artigiani, dagli operai alle famiglie, erano e sono nell’agenda del governo che, ci dice la nostra base, deve andare avanti nel solco delle idee e dei valori liberali che fanno riferimento allo stesso Berlusconi, come ha persino riconosciuto il WallStreet JournaL tutto il Pdl ha fatto un passo in avanti
Hanno vinto le colombe? Hanno perso i falchi? lo penso che abbia vinto l’Italia che non vuole la crisi, reclama interventi economici immediati e chiarezza istituzionale per esprimere ancora una volta la sua voglia di libertà d’impresa, di rispetto delle persone, di garanzia dei diritti fondamentali di ognuno. Ogni partito ha molte anime ed è giusto così: è segno di vitalità ed è il termometro della democrazia. E la vitalità è la bussola per il futuro. Berlusconi e Alfano hanno reso evi-dente che una sintesi è possibile, oltre che doverosa. Ma la sintesi, cioè l’unità, non è un gioco a premi: si guadagna, giorno dopo giorno, ascoltandole ragioni dell’altro senza pretendere di affermare verità a priori. Esattamente come ha dimostrato di fare Berlusconi con l’auspicio che il suo esempio sia seguito.
Ma ora è importante che tutti, ma davvero tutti, troviamo punti d’incontro, rivitalizziamo le sezioni periferiche, torniamo ad avvicinarci ai giovani, discutiamo di politica e non di amici e nemici, insomma
ripercorriamo quello spirito del ’94 che ha portato l’Italia a scoprire valori moderati e liberali che sono più moderni che mai. Se così faremo, se così saremo, otterremo un duplice risultato: salvare il partito e aver reso un servizio alla nazione, proponendoci, ancora una volta come forza del fare e dell’agire. Quando dico che Berlusconi è il mio presidente e Alfano il mio segretario elevo a valore proprio quella voglia di sintesi. Ecco perché non è il momento degli elenchi dei buoni e dei cattivi, ma solo di un esame di coscienza. Serio, giusto e soprattutto onesto”.