Cittadini
Benevento, i giardini di Viale Aldo Moro come una giungla. Panche e attrezzi per lo jogging completamente inutilizzabili
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Un luogo verde tra il cemento dove allenare il corpo e trascorrere qualche momento di svago con la famiglia. Era questa nelle intenzioni del Comune di Benevento la destinazione d’uso dei “Giardini vittime della strada Famiglia Antonio Izzo” al quartiere Pacevecchia.
Nel piccolo parco, che sorge ai margini del Viale Aldo Moro, fu inserito anche un percorso per atleti che sarebbe dovuto servire per integrare l’esercizio fisico dei numerosi cittadini sanniti che scelgono il viale come luogo dove fare jogging.
A distanza di due anni dall’inaugurazione della struttura, che avvenne nel 2011, lo spazio è divenuto una vera e propria giungla urbana. L’erba altissima ha praticamente ricoperto tutte le strutture in legno che sono state posizionate per permettere l’esercizio fisico degli atleti.
Fa sorridere l’avvertenza posta su un cartello all’ingresso del giardino che recita: “Il Percorso Natura è un servizio per tutti: averne cura è un dovere per ciascuno”. Un diktat che i cittadini hanno rispettato, infatti, le attrezzature, come mostrano le nostre immagini, sono in perfette condizioni.
L’unico problema è che sono inutilizzabili, perché sono completamente avvolte dalla vegetazione che è cresciuta senza controllo. Emblematico il caso della 13esima tappa: le flessioni che il cartello consiglia di fare costringerebbero gli indomiti atleti ad immergere la faccia tra ortiche, piante ed insetti. Un addestramento degno dei migliori reparti dei Marines, ma decisamente poco adatto ai “semplici” corridori sanniti.
Le uniche zone che sembrano aver ritrovato un ordine sono quelle adiacenti alle abitazioni dove i cittadini sono stati costretti a tagliare l’erba per evitare che la vegetazione arrivasse fino ai portoni.
Una denuncia che però lascia l’amaro in bocca visto che lo spazio fu dedicato alla famiglia Izzo per ricordarne la prematura morte in un incidente stradale sulla statale Benevento-Campobasso. “Un modo – dissero al momento dell’inaugurazione gli amministratori – per dare un segno di solidarietà alle famiglie di tutte le vittime della strada”.