Sindacati
Ex Consorzi rifiuti, Mancini scrive all’assessore Aceto: “Non vogliamo tornare a casa. La pazienza è finita”
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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Piero Mancini, ex dipendente del Consorzio Bn3, che scrive all’assessore provinciale all’Ambiente Gianluca Aceto.
“Recita il proverbio: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Abbiamo letto, finalmente, qualche risposta a nostre vecchie domande. Una netta chiusura, complimenti! Prima il muro di gomma di democristiana maniera (Si vede che la cultura amministrativa da lei acquisita in questi anni affonda con continuità con quella che ha portato all’attuale arretratezza, in tutti i campi, della nostra provincia).
Poi l’insofferenza con una risposta che utilizza strumentalmente alcune leggi, come un qualsiasi azzeccagarbugli, non considerando altre opportunità. Basta applicarsi per trovarle e, soprattutto, assumersi la responsabilità politica di dare a 124 famiglie un futuro economico e non accondiscendere più ai desiderata dei sindaci.
Il paradosso è che la figlia di uno storico democristiano, Ernesto Mazzoni, la bacchetta pubblicamente e la invita esplicitamente a darsi da fare per risolvere il problema (cosa per cui i cittadini profumatamente la pagano) e, implicitamente, non trincerarsi dietro a fumisterie acquisite con il mestiere.
L’On. Erminia Mazzoni le indica come concretamente tentare di risolvere il problema: “Per i 124 lavoratori dei consorzi l’assessore Aceto può e deve candidare la Provincia per poter entrare nella Manovra anti ciclica contenuta nella III Riprogrammazione del Piano Azione Coesione. Le risorse europee disponibili ammontano a 859 milioni.
La riprogrammazione, approvata con delibera della Giunta Regionale il 21 dicembre, prevede l’utilizzo di 50 milioni per misure nell’ambito del Polo Ambientale, comprendenti il comparto rifiuti. Se attivate correttamente tali risorse potrebbero consentire l’operatività dei lavoratori senza interruzione. Questa possibilità concertata con l’Autorità di Gestione Regionale dovrebbe essere però azionata dalla Provincia così come quella dei lavoratori forestali”.
Visto che lei si è fortemente emancipato e non risponde più ai lavoratori, di cui in gioventù si faceva politicamente difensore, di grazia può, in tempi ragionevoli, confutare la soluzione proposta della Mazzoni? I lavoratori sono allo stremo. Economicamente e psicologicamente. Lunedì le daranno una concreta dimostrazione”.