POLITICA
Vallone smentisce Campagnuolo: “Le sue dichiarazioni non sono in linea con il partito”

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“In merito all’intervento di Campagnuolo al congresso di FLI a Benevento, smentisco categoricamente quanto da lui espresso, in quanto non è stato delegato dal sottoscritto ad intervenire, nè tantomeno autorizzato a parlare a nome e per conto del direttivo provinciale e del partito stesso, di cui sono il rappresentante provinciale, ed affermo che il suo intervento non è frutto di un confronto col sottoscritto, ma da un’autoreferenzialità scaturita da una sindrome di autoprotagonismo che non appartiene al nostro modo di agire e di concepire la politica, come spesso accade in molti partiti, tutto si è svolto a nostra insaputa”. Così Ciro Vallone, coordinatore provinciale Grande Sud, che smetisce le dichiarazioni rilasciate dal compagno di partito Campagnuolo in occasione del congresso provinciale di Futuro e Libertà a Benevento.
“Il matrimonio, come è stato definito ironicamente da un quotidiano sannita, tra FLI e Grande SUD nel Sannio – continua Vallone nella sua nota – potrà avvenire solo dopo un confronto o dal sottoscritto, e non da una persona che non è stata autorizzata a dirlo. Di fatto la mia assenza e dei membri del direttivo al congresso, dimostrano l’allontanamento naturale di Grande Sud in questa provincia col FLI, in quanto abbiamo pochi punti in comune se non fosse per il territorio che rappresentiamo.
In merito anche alle dichiarazioni sul Molisannio ricordo al Campagnuolo che Grande SUD è una forza di governo e appoggia il governo Monti, è come tale ha votato tutti gli emendamenti e tutto quanto prodotto dal governo stesso, ed appoggia anche il riordino delle province, pertanto anche queste dichiarazioni che sono puramente personali, discordano dalle direttive dell’On.Marco Pugliese impartiteci e ben riutilizzate in un recente comunicato alla stampa di Maria Luisa Fusco, in quanto le decisioni del governo sono inderogabili, e comunque diamo libertà massima ai cittadini di esprimersi democraticamente col referendum di staccarsi dalla Campania per le valide ragioni di emarginazione delle aree interne e quasi nulle le opportunità di crescita, sviluppo e di lavoro per i nostri concittadini sanniti.
Dichiaro altresi, ed invito al Campagnuolo di astenersi in futuro alle libere interpretazioni della politica che sfociano nel Machiavellismo di basso contenuto, evitando anche al sottoscritto che ci ha messo la faccia, di incorrere a fastidiose ed imbarazzanti figurelle. Da questo momento in poi non accetto ulteriori insorbudinazioni, e mancanze di rispetto nei miei confronti e del direttivo provinciale”.