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Strategia Energetica Nazionale: audizione dell’Anev al Senato
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Si è svolta oggi l’audizione al Senato dell’ANEV sulla SEN, Strategia Energetica Nazionale, che definisce le linee programmatiche dello sviluppo energetico nei prossimi anni.
Dopo l’uscita del DM Rinnovabili del 6 luglio 2012, che ha rappresentato per il settore delle rinnovabili e dell’eolico una battuta d’arresto allo sviluppo di un settore strategico per il Paese ed ha introdotto meccanismi come quello delle aste e quello dei registri che non incoraggiano gli investitori, provocando talvolta la chiusura di piccole e medie imprese, tutte le speranze del settore ricadono sulla SEN.
“Utilizziamo la SEN per cambiare il paradigma di sviluppo delle FER e per creare crescita, sviluppo e occupazione con una drastica opera di semplificazione” questa la proposta del Presidente dell’ANEV Simone Togni. Il testo del documento cita obiettivi di medio periodo per le Rinnovabili ma non definisce chiari meccanismi e strumenti per raggiungerli con efficienza obiettivi necessari in questa fase di evoluzione del mondo dell’energia; inoltre senza una visione chiara del contesto, si rischia di cadere nell’errore di trascurare i costi ambientali derivanti da scelte di breve termine.
Ci si aspetta, di fronte ad un quadro simile, che le Istituzioni competenti tendano a ridurre questi “extra-costi” intervenendo con semplificazioni amministrative, eliminando le inefficienze, valutando nuovi meccanismi di incentivazione e quindi ponendo le basi per un rilancio serio ed efficiente del sistema nel suo complesso che dovrebbe passare dal riportare le competenze in materia di energia al centro.
Sarebbe opportuno – ha aggiunto il presidente ANEV – valutare ad esempio se e in che modo lo spostamento dell’incentivo dalla produzione elettrica al capitale per gli impianti di produzione di energia da Fonte Rinnovabile, possa comportare un significativo risparmio per il sistema, e risolvere le criticità connesse con l’attuale difficoltà di reperimento dei capitali per il finanziamento di nuove iniziative e al contempo renderebbe più liquido e contendibile il mercato”.